Non c’è da stupirsi se nel ‘movimento calcio’ italiano l’Alessandria è diventata una barzelletta: ciò che è successo da giugno in avanti, fra Bormida e Tanaro, non ha una logica né sportiva, né aziendale, né economica, né amministrativa.
Gli annunci odierni ne sono l’emblema: esonerati Ninni Corda e i suoi.
Il dirigente sardo, indicato dalla proprietà come unico deputato a parlare e a rilasciare interviste, è stato ‘silurato’ nel primo pomeriggio, a pochi giorni dall’inizio del mercato invernale, già impostato, in cui avrebbe dovuto rimodellare la squadra per puntare alla salvezza.
Pur con il blocco parziale per la mancata comunicazione dell’indice di liquidità al 30 settembre.
Fatto fuori Corda, com’era inevitabile, in meno di 2 ore sono saltati i suoi uomini: il tecnico Pirozzi, il vice Gentile, il preparatore atletico Rodriguez e il collaboratore Gentili.
Apparentemente non c’è una logica. Non una strategia. O forse sono io che non le trovo e non capisco. A questo punto, secondo me, potrebbero essere reintegrati i calciatori Ciancio, Nichetti e Nunzella, cercando magari di far tornare Marco Banchini, il tecnico degli 11 punti in 8 gare, l’unico con cui i grigi giocassero in un modo decente. E ancora sotto contratto.
Il motivo di tutto ciò? Non uno solo, credo. Un po’ i cori anti-Corda della curva, un po’ il lavoro sotto traccia dei calciatori fuori rosa, un po’ il rifiuto della squadra ai metodi troppo duri di Corda & co, un po’ le decisioni avventate di dirigenti digiuni di calcio. L’obiettivo resta sempre la salvezza, ma in queste condizioni… chissà.
Le vie del calcio sono illimitate e la palla, rotonda, va dove vuole…