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Riceviamo e pubblichiamo le dichiarazioni dell’Assessore Vittoria Oneto, in merito alla mostra: “1949-1965. Dal Neorealismo al Racconto fotografico”.

“La mostra rappresenta un momento importante della vita culturale della nostra Città. Grazie alla significativa collaborazione con la Fondazione Luigi Longo di Alessandria — che ringrazio per il coinvolgimento e la messa a disposizione di una parte veramente preziosa della propria Collezione d’arte contemporanea “Valentia” — abbiamo la possibilità di esporre opere che descrivono il percorso esperienziale di alcuni maestri del Neorealismo italiano, dagli anni Cinquanta fino alla metà degli anni Sessanta.
La mostra — che allarga ulteriormente la ricca proposta espositiva di questo periodo nella Città di Alessandria, tra cui va citato anche l’allestimento “Dipinti svelati” aperto, sempre presso le Sale d’arte di via Machiavelli 13, dallo scorso 11 aprile — presenta opere di Ernesto Treccani, Giuseppe Scalvini, Aligi Sassu, Giuseppe Motti, Antonietta Ramponi, Toni Nicolini, Ego Bianchi e Gabriele Mucchi.
Uno degli aspetti che — insieme alla Fondazione Luigi Longo e attraverso la sapiente selezione attuata da Lia Lenti, curatrice scientifica dell’esposizione — desideriamo sottolineare è proprio quello di favorire la consapevolezza del profondo legame tra queste opere e il nostro territorio.
Cogliere questo rapporto, indagando sulle reciproche influenze tra gli artisti qui esposti, la temperie storica nella quale affiora e si afferma il linguaggio del Neorealismo italiano (in tutte le sue molteplici espressioni artistiche) e le peculiarità alessandrine (con il riferimento alla stessa “Casa del Popolo” di Valenza da cui il nucleo storico delle opere qui esposte proviene), costituisce infatti la sfida sottesa al presente allestimento: un allestimento che si prolungherà in un lasso di tempo ampio, fino alla fine del mese di gennaio del prossimo anno.
Auspico che questo aspetto possa essere facilmente colto e divenire uno stimolo efficace per la curiosità e l’interesse culturale di cittadini, così come degli studenti, a cui intendiamo offrire — soprattutto con l’avvio del nuovo anno scolastico — un’ulteriore opportunità per approfondire questo particolare linguaggio artistico che si è cimentato nel segnare profondamente il passaggio nel nostro Paese tra la cultura del Ventennio e la cultura figlia della Liberazione.
Con piacere, nell’anno del settantesimo anniversario della Liberazione, abbiamo dunque condiviso con la Fondazione Luigi Longo l’intuizione di allestire questo progetto espositivo che riteniamo sfidante negli obiettivi e, al contempo, arricchente per tutti coloro che visiteranno le Sale d’arte della nostra Città.”

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