Il Palazzo Reale di Milano è stato preso d’assalto da numerosi visitatori per la presenza della mostra “Marc Chagall. Una retrospettiva 1908-1985”, aperta fino al 1 febbraio 2015. I curatori Claudia Zevi e Meret Meyer hanno allestito quella che è stata definita “la più grande retrospettiva degli ultimi 50 anni mai dedicata in Italia” al pittore russo di nascita, francese d’adozione ed ebraico di origini.
La mostra offre il campionario più ampio possibile della lunga e ricca carriera di Chagall, estesa nell’arco di ben 70 anni circa. E’ possibile cogliere le prime innovazioni artistiche nei quadri degli inizi, ancora fortemente influenzati dall’immaginario iconico russo. Grande spazio è dedicato alle opere del periodo parigino, uno dei più prolifici per l’autore, nel corso del quale fece suo il linguaggio avanguardistico, mescolandolo con la tradizione russa ed ebraica.
L’abbandono della capitale francese, in prossimità della prima guerra mondiale, e il ritorno nella città natale di Vitebsk permise a Chagall di rileggere personaggi e luoghi dell’infanzia con occhi d’adulto. L’occasione di scrivere un’autobiografia portò l’autore a trasferirsi a Berlino e a disegnare su carta tutti i temi che hanno caratterizzato la sua vita.
Centrali nell’intera opera di Chagall sono il mondo ebraico, di cui dipinse alcune figure rappresentative (l’ebreo errante, la mucca, il verde presagio di malattia, la Torah, il violino), e la prima moglie Bella, protagonista di molti quadri (per esempio, “La passeggiata”).
Il protagonista della mostra non ebbe paura di sperimentare: infatti, lavorò per il teatro, preparando costumi e scenografie, si confrontò apertamente con autori dell’arte classica come Rembrandt e mise su tela, con il suo stile unico, le favole di La Fontaine.
La seconda guerra mondiale, la persecuzione degli ebrei, di cui fu vittima, e la morte di Bella influenzarono fortemente la produzione artistica di Chagall, che, tra il 1931 e il 1947, dipinse le sue opere più scure e simboliche, come “La caduta dell’angelo” e “Crocifissione in giallo”. La fine del conflitto bellico, il secondo matrimonio con Vava e il ritorno in Francia presso San Paul de Vence, dove morì a 97 anni, fece riscoprire all’autore la bellezza della natura e la volontà di trovare nuove tecniche espressive.
Per informazioni su orari e biglietti, visitate mostrachagall.it, ticketone.it o ticket.it/chagall.