Un danno dall’80% al 100% per il settore corilicolo, con conseguenze negative anche sui raccolti dei prossimi anni, e dal 40 al 60% per quello vitivinicolo, colpite le uve varietà Dolcetto, Barbera, Moscato e Brachetto.
E’ il bilancio tremendo dei danni dopo la terribile grandinata di giovedì scorso che, per quanto riguarda la provincia alessandrina, ha colpito il territorio di Spigno Monferrato.
Il monitoraggio
In questi giorni, dopo i sopralluoghi dei tecnici di Coldiretti Alessandria, anche Arpa e Regione sono al lavoro per monitorare la situazione: una stima esatta non è ancora possibile fornirla, è purtroppo evidente la gravità della situazione.
“Il risultato è la perdita di un intero anno di lavoro, conseguenza di cambiamenti climatici dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è la norma – spiega il presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco – con una tendenza alla ‘tropicalizzazione’ che si manifesta con unafrequenza di eventi, sfasamenti stagionali e rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi. Ma la grandine è l’evento più temuto, perché i chicchi si abbattono sui raccolti, spogliano le piante e compromettono le stagioni successive”.
Le statistiche
Nel mese di luglio in Italia ci sono state ben 8 violente grandinate al giorno, in un 2023 segnato prima da una grave siccità e poi, negli ultimi 2 mesi, da eventi meteo estremi. Le perdite supereranno i 6 miliardi dello scorso anno, per effetto dei cambiamenti climatici con l’alternarsi di siccità, alluvioni, danni strutture e infrastrutture, più gli sbalzi termici.
Il ragionamento del direttore Coldiretti Alessandria, Roberto Bianco, è sulle dimensioni degli eventi: “La grandezza dei chicchi è aumentata notevolmente, con la caduta blocchi di ghiaccio anche più grandi di una palla da tennis. Visto che la Regione ha richiesto lo stato di calamità, speriamo arrivi un riscontro economico. E’ importante documentare tutto e conservarlo: sarà fondamentale per gli indennizzi. Ma oltre al danno immediato, c’è anche quello per gli anni a venire che dovrà essere considerato”.