Al via da febbraio una nuova terapia per i pazienti affetti da HIV all’interno dell’ambulatorio dell’Unità Operativa di Malattie Infettive dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria.
Benefici della nuova cura
Miglioramento della qualità di vita e maggiore aderenza alla cura, passando dalle compresse quotidiane, a ore prestabilite, a 2 due iniezioni intramuscolari ogni due mesi per scordarsi qualsiasi altra terapia anti-retrovirale. È chiaro quindi come, da un lato, i pazienti si potranno sentire più liberi e tranquilli nella vita di tutti i giorni, evitando di dover ricordare di prendere le pastiglie, cosa che, in alcuni casi, aveva modificato la routine per non far sapere in pubblico la propria positività. Dall’altro si potranno ridurre i pericoli di resistenze o l’insorgere di ceppi diversi grazie alla diminuzione della frequenza di assunzione della terapia.
Il cambiamento
I professionisti della struttura lo definiscono epocale: “La storia della terapia HIV – ricorda Guido Chichino, direttore di Malattie Infettive dell’Ospedale di Alessandria – è la dimostrazione dei passi da gigante che la scienza farmacologica ha compiuto in questi anni. La malattia, da sicuramente mortale, è diventata cronica e non influisce più di tanto sullo stato di salute dei pazienti. L’infezione non è stata ancora debellata ma è stata efficacemente controllata, permettendo ai pazienti di svolgere una vita normale, senza più lo stigma di una volta. Il problema rimasto era l’alto numero di compresse, a volte una dozzina al giorno, che andavano assunte per impedire la replicazione del virus. Negli ultimi anni tali terapie orali si sono molto semplificate, sia per l’introduzione di nuove molecole, sia per gli accordi interaziendali che hanno permesso la combinazione di principi attivi, prodotti da ditte diverse, in una unica composizione. Il tutto nell’interesse del paziente per favorire quella che viene definita “aderenza” alla terapia, che negli anni scorsi è stata causa a volte di gravi fallimenti.