Openfiber, dopo aver fatto devastare le nostre vie dai subappaltatori, lascia Alessandria sostanzialmente disconnessa dalla rete veloce.
Sono stati dimenticati completamente i sobborghi, alcuni quartieri e buona parte delle zone industriali.
Nell’economia Post-Covid tutti abbiamo capito l’importanza di una buona connessione ad internet ma purtroppo la maggioranza del territorio è ancora connessa solo da ADSL 640 kbps o da connessioni via etere. Connessioni lente che si muovono a velocità superate già negli anni ’90 da buona parte dei paesi europei.
Immaginate un’impresa che vuole insediarsi nelle nostre zone industriali: Con una connessione ADSL rischia di avere un deficit competitivo paragonabile alle zone industriali di città secondarie di paesi come la Turchia, l’Egitto o la Tunisia.
Il progetto Alessandria Smart City di AMAG non è stato ancora pubblicato ma non ci risulta vada nella direzione di connessioni FTTH (fibra in casa) quanto piuttosto reti wireless per la gestione di lampioni e telecamere.
Nel bando Periferie addirittura si prevede una nuova costosissima rete in fibra per Spinetta che dovrebbe collegare solo le telecamere per il controllo del territorio e non i cittadini e le imprese.
Oggi si parla di 5G, ma la maggioranza dei problemi è facilmente risolvibile con connessioni in fibra dirette nelle case: molto più veloci e che determinano una minore fonte di emissioni elettromagnetiche sul territorio.
L’assessore Fteita ha le deleghe alla Smart City ma purtroppo, oltre alla proposta di AMAG, non abbiamo visto nulla che vada incontro alle esigenze dei nostri imprenditori e concittadini.
Se Alessandria vuole essere competitiva, soprattutto oggi dove il lavoro in remoto sta prendendo piede, è necessario abbia connessioni veloci, degne di un paese europeo del ventunesimo secolo e per questo chiediamo alla giunta un maggiore impegno dal punto di vista progettuale, altrimenti imprenditori, attività innovative e residenti andranno altrove.