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Alcuni si trovano nei centri storici dei paesi e sono tenuti talmente bene da apparire scintillanti come i castelli delle fiabe. Una vera e propria calamita in grado di attirare i turisti lungo le strade del Monferrato. Altri hanno una storia meno affascinante alle spalle e, spesso per questioni di bilancio, finiscono quasi nel dimenticatoio, fra i piccoli sobborghi del Basso Piemonte. Ad unirli sotto lo stesso cielo ci ha pensato anche quest’anno il Fai, ente nazionale per la tutela del patrimonio artistico e culturale, attraverso il censimento nazionale, in programma con cadenza biennale, dei “Luoghi del Cuore”. Un’edizione da record – quella del 2016 – che ha visto ancora una volta protagonista la sezione alessandrina del Fondo Ambiente Italiano, già in evidenza nelle due tornate precedenti. Nel 2012, addirittura, si classificò al primo posto con la candidatura della Cittadella di Alessandria. Una sfida vinta grazie alle quasi 54 mila firme raccolte in sei mesi, che garantirono un contributo di 50 mila euro. «Mi piace ricordare anche l’edizione successiva (nel 2014, ndr) – dice Ilenia Gatti Spriano, capo Delegazione del FAI cittadino -. Nell’occasione il Museo del Cappello Borsalino di Alessandria conquistò un quarto posto a livello nazionale, oltre ad esser premiato come luogo del cuore più votato dai piemontesi».

In queste settimane la bacheca curata dai soci tesserati presso la sede di Via Pavia si è arricchita di un nuovo trofeo. Nel testa a testa fra il Castello e Parco di Sammezzano, in provincia di Firenze, e il Complesso Monumentale di Santa Croce, nel Comune di Bosco Marengo, l’hanno spuntata i volontari toscani. Medaglia d’argento, suggellata dai 47.319 voti ottenuti (circa due mila in meno dei vincitori, ndr), per la compagine monferrina. Un risultato prestigioso che non lascia spazio a rammarichi, visto che ormai il meccanismo è rodato e sembra pronto per un nuovo banco di prova. «Il legame tra pubblico e privato – spiega Romilda Tafuri, Prefetto di Alessandria – si è rivelato fondamentale ai fini del risultato. Enti, associazioni e singoli cittadini hanno lavorato in grande sinergia. Un auspicio anche per il futuro». Le buone notizie non arrivano solo dall’ex convento di Papa Pio V, recentemente passato in forma gratuita dallo Stato al Comune con il federalismo demaniale culturale. Dal censimento nazionale è emerso anche uno stretto legame fra i novesi e l’Oratorio Santa Maria della Misericordia, edificio risalente al XV secolo di proprietà della Diocesi di Tortona. Un amore sancito da quasi 5 mila voti. Oggi l’edificio si presenta quasi completamente spoglio degli arredi originari, pur essendo chiuso al pubblico per problemi di messa in sicurezza. «E’ il simbolo della Novi sotterranea – ricorda Luigi Piras, autore del volume “Cento pecore nere”, dove racconta la storica spedizione lungo i cunicoli insieme a Carlo Pestarino e Marco Maggi. Era il 1988 -. Botole, pozzi, c’è di tutto proprio sotto questa struttura». Ma anche il Forte di Gavi e (2.824 voti) e la Torre Medievale di Capriata d’Orba (1.008 voti) hanno sforato la tripla cifra. Si tratta di due luoghi fortificati posti su rupe – realizzati in periodi differenti, rispettivamente tra il ‘973 Dopo Cristo e il 1.300 -, per garantire una visuale strategica tra i bastioni e la cinta di mura costruita con pietra arenaria. Le celle del maniero gaviese furono anche adibite a prigione. Una finalità ben differente rispetto alla Chiesa di Santa Maria, reminiscenza del “municipio pavese” posta nel Comune di Sale (944 voti), e la Pieve Romanica di Santa Maria Assunta (155 voti), a Viguzzolo. Elenco finito? Macché, fanno parte della lista altrettanti “luoghi”, dal centro zona (Museo Marengo di Alessandria, 44 voti) ai paesi del Monferrato (il Castello e la Chiesa di Santa Caterina, a Casale), fino al borgo più piccolo – per numero di abitanti – della Provincia. Carrega Ligure, 84 abitanti e una decina di preferenze sparse tra il Mulino e la località Reneuzzi. Il valore simbolico di alcune case nel paese, posto al confine con la Liguria, è di un euro. L’obiettivo del sindaco, Marco Guerrini, resta quello di ripopolare l’area, puntando sulle bellezze del territorio. Un punto in comune con quello siglato dai cittadini della provincia di Alessandria. Oltre 60 mila firme, a fronte di un patrimonio culturale ben maggiore. Il tutto esaurito alle Giornate Fai di Primavera conferma la bontà del progetto, intrapreso a livello provinciale «Siamo pronti per raccogliere nuove sfide» conferma Spriano.

Luca Piana

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