Si è svolto a Nizza Monferrato lunedì 12 dicembre l’incontro organizzato dall’Assessorato all’Agricoltura della Regione Piemonte sul tema della flavescenza dorata, la più grave malattia della vite che provoca seri danni alla produzione dei vigneti, per fare il punto sull’emergenza insieme ai viticoltori piemontesi, i consorzi di tutela e le associazioni di categoria.
L’incontro
Questa l’apertura dell’assessore Marco Protopapa: “La presenza di tante aziende all’incontro fortemente voluto dalla Regione, dimostra quanto sia sentito questo problema, non ancora risolto che colpisce da 25 anni i vigneti piemotesi. Il Settore fitosanitario e servizi tecnico scientifici regionale, da anni, è impegnato nella ricerca e nelle azioni da mettere in atto per contenere la malattia. Oggi il Piemonte coordina il gruppo di lavoro nazionale nella lotta alla flavescenza dorata. Crediamo che anche dal confronto con i produttori possano arrivare importanti contributi per trovare soluzioni”.
La malattia dei vigneti
La flavescenza dorata è comparsa in Piemonte nel 1998 e, negli ultimi anni, ha avuto una andamento altalenante interessando tutte le aree viticole. Tra i principali vitigni colpiti il Barbera, che copre il 24,5 % della superficie totale vitata regionale e risulta essere il vitigno più sensibile alla malattia. Non esistendo una cura, il contrasto alla diffusione del patogeno che causa la malattia avviene a livello territoriale, tramite l’eradicazione delle piante infette e le azioni di contenimento, applicando la normativa fitosanitaria nazionale ed europea.
I progetti
All’incontro sono stati presentati i 7 progetti pilota territoriali, avviati nel 2007 nelle principali zone viticole, con lo scopo di effettuare monitoraggi delle popolazioni dell’insetto vettore, delle piante sintomatiche e coordinare il posizionamento dei trattamenti insetticidi. Ciascun progetto raggruppa più comuni e coinvolge viticoltori, amministratori locali e tecnici, consorzi e cantine sociali: 1) Nicese Val Tiglione; 2) Doglianese Monregalese; 3) Moscato Cuneese-Valli Belbo-Tinella e Bormida; 4) Provincia di Alessandria; 5) Consorzio tutela del Gavi; 6) Canavese-Eporediese-Carema; 7) Val di Susa.
Le conclusioni
In conclusione dei lavori le autorità regionali hanno promesso che il prossimo passo sarà la costituzione di un tavolo di coordinamento piemontese dedicato alla flavescenza dorata. E il vicepresidente regionale Fabio Carosso ha precisato: “Proprio dal confronto con i produttori possiamo avere un apporto importante per trovare soluzioni al contenimento della flavescenza dorata”.