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Questa sera, domenica 22 marzo (ore 21), la compagnia Aria Teatro-Itaca teatro spiegherà com’è nato il concetto di adolescenza. La compagnia, infatti, è protagonista al Teatro Sociale di Valenza di “Risvegli”, tratto dal testo di Frank Wedekind che, alla fine del Milleottocento, inventò, appunto, l’adolescenza. Prima esistevano i bambini. Poi, appena iniziava lo sviluppo, si era pronti per andare a lavorare nei campi o in fabbrica. Spesso e volentieri la famiglia combinava il matrimonio. Ci si riproduceva ed era bellechefatta. Poi migliorarono le condizioni produttive, le pestilenze vennero debellate, si allungò l’aspettativa di vita. Poco più di cento anni fa, Wedekind è uno dei primi ad accorgersi della mutazione e scrive “Risveglio di Primavera”.
Nel lavoro teatrale curato nella regia e adattamento da Roberto Tarasco, gli attori in scena (Marco Alotto, Chiara Benedetti, Gianni Bissaca, Denis Fontanari) lentamente spariscono e si concretizzano i personaggi, adolescenti, e la loro amara storia di vita e di morte.
Le trasformazioni allo status quo risultano spesso indigeste e chi dà un nome al cambiamento viene messo alla gogna. Così, per qualche lustro, la pièce di Wedekind venne censurata e le rappresentazioni impedite in tutti i teatri. La censura, crudele nel tempo in cui viene esercitata, vista da una prospettiva storica è patetica. Come si fa a fermare il tempo? Mettendosi di traverso ed impedendo ai germogli di sbocciare? L’adolescenza, l’intuizione geniale di Wedekind, l’età che prima non esisteva e che la censura tentò di cancellare, è diventata oggi quel periodo che ci accompagna dall’infanzia alla senilità, annullando addirittura il tempo della maturità che non appartiene più alla nostra vita. “Per questo – precisa il regista Roberto Tarasco- penso che proprio oggi sia importante riscoprire Risveglio di Primavera in teatro. Proprio oggi che la ‘peterpanità’, o ‘peterpanismo’ se preferite, ha fagocitato adolescenza e età adulta globalizzando la nostra esistenza. Oggi il teatro è lo spazio dell’evocazione. Soprattutto adesso che tv e cinema lo hanno liberato dalla rappresentazione del vero, come a fine Ottocento la fotografia liberò la pittura dall’imprimere il reale.
Io credo – continua Tarasco- che Wedekind prefigurasse addirittura internet nelle sue scarse didascalie e nel continuo cambio di location in cui si svolge l’azione drammatica. Per questo è importante costruire per questo testo uno spazio in cui la vicenda fluisca, lasciando libertà al pubblico di completare l’ambientazione, collocandola nel proprio vissuto e nel proprio immaginario. Per questo i tre protagonisti adolescenti del nostro allestimento sono tre moderne figure affette da quel “peterpanismo” sbocciato come un Risveglio di Primavera. Per questo ho scelto di raccontare la storia dei tre personaggi principali, mentre un unico attore farà la parte di tutti quegli adulti che nella nostra epoca sono praticamente scomparsi“.
“Risvegli” è una produzione della compagnia Aria teatro e Itaca Teatro (con la collaborazione Goethe Institut Turin e ScuolaHolden Torino) e vede in scena Marco Alotto, Chiara Benedetti, Gianni Bissaca, Denis Fontanari, per la regia e l’adattamento di Roberto Tarasco.
Lo spettacolo rientra nella stagione APRE del Teatro Sociale di Valenza, firmata dal direttore artistico Roberto Tarasco e curata dalla CMC.
Biglietti: intero euro 15; ridotto euro 10.
La biglietteria è aperta martedì e giovedì dalle 16 alle 19, sabato dalle 10 alle 13 e il giorno della replica dalle ore 20 a inizio spettacolo.

La compagnia AriaTeatro ha sede a Pergine Valsugana ed è nata nel 2008 da un gruppo di persone animate dalla stessa necessità di indagare un linguaggio teatrale che sappia coniugare aspetti evocativi e divulgativi al tempo stesso. Abbiamo investigato in varie direzioni per raccontare l’animo umano, attraverso storie universali che affondano le radici nella letteratura, e narrazioni che sfiorano i nostri giorni e i territori che conosciamo. Oggi siamo un gruppo di persone che si interroga sui codici da usare per rappresentare il presente, per sentirsene partecipi costruendolo attraverso le nostra esperienza.

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