L’impegno dell’Ente di gestione delle Aree protette del Po piemontese contro i rave party.
Il Servizio Vigilanza dell’Ente-Parco è parte integrante della squadra, creata e coordinata dalla Questura di Alessandria, alla quale partecipa personale della Polizia di Stato, dei Carabinieri, dei Carabinieri Forestali, della Guardia di Finanza e delle Polizie Locali, che si occupa di prevenire, quando possibile, o di controllare, lo svolgimento dei rave.
Poiché tra le zone più prese di mira dagli organizzatori di questi raduni ci sono le sponde del fiume Po, i guardiaparco danno spesso un contributo significativo alle operazioni, grazie all’approfondita conoscenza del territorio e ai buoni rapporti esistenti con molti agricoltori e residenti locali – non di rado i primi ad accorgersi di movimenti di persone o automezzi sospetti – perciò sono in grado di individuare tempestivamente i possibili siti di interesse.
Inoltre, mentre a livello statale le disposizioni in merito ai raduni non autorizzati sono di difficile applicazione, i guardiaparco possono intervenire sulle aree di competenza applicando le normative nazionali e regionali che riguardano proprio la tutela dell’ambiente naturale, che si traducono in sanzioni amministrative: parcheggio e percorso fuoristrada e disturbo della fauna. Ad esempio, per il transito o la sosta al di fuori delle strade pubbliche, ogni verbale emesso ammonta a 300 euro.
Un’estate particolarmente calda questa, che ha portato ad aumentare l’attenzione e la sorveglianza. In questo modo è stato sventato il rave di Ferragosto che tutto fa supporre si sarebbe svolto lungo le rive del Po alessandrino; ma si tenga conto che oltre al Parco naturale del Po piemontese sono una decina le aree tutelate a livello europeo dalla Rete Natura 2000 – SIC, ZSC e ZPS – suscettibili di invasione. I guardiaparco hanno collaborato rilevando e segnalando la presenza di persone e automezzi che con tutta probabilità si trovavano in zona, proprio per prendere parte a uno di questi ritrovi gravemente impattanti.
I Guardiaparco infatti, oltre alle numerose giornate di monitoraggio già effettuate, proseguono con l’allerta: continueranno anche nei prossimi giorni con un’attenzione particolare ai fine settimana. Si tratta di uno sforzo importante per un ente con un servizio di vigilanza composto da soli 15 guardiaparco, il cui territorio segue il Po e alcuni affluenti per circa 200 chilometri.