In riferimento all’incontro avvenuto con l’assessore regionale Antonio Saitta, e più in generale sulla sanità locale, il sindaco Titti Palazzetti ha voluto spiegare:
Sono apparsi recentemente sulla questione della sanità locale numerosi articoli di stampa (ultimo quello in data odierna 20.10.15 su ‘La Stampa’ – cronaca di Alessandria ) e diversi interventi di consiglieri comunali.
Nel pieno rispetto delle opinioni di tutti e dell’importantissimo diritto di cronaca (siamo grati ai giornali locali per l’attenzione dedicata, l’informazione stampa è uno strumento fondamentale e democratico di partecipazione) appare necessario fornire alcuni chiarimenti, dopo l’incontro avuto ieri lunedì con l’Assessore regionale, al fine di fugare dubbi e sgombrare il campo da strumentalizzazioni dannose e notizie inesatte che generano immotivato allarme.
PIANI DI ASSISTENZA TERRITORIALI.
L’Assessore Antonio Saitta ha riconfermato i principi e le linee-guida che hanno portato all’ elaborazione dei nuovi Atti Aziendali delle ASL e delle Aziende Ospedaliere, strumenti fondamentali della politica sanitaria regionale che consentiranno alla Regione Piemonte nel 2016 di uscire fuori dalla infamante ‘lista-nera’ delle regioni sottoposte ai piani di rientro. Tali principi si possono così delineare in estrema sintesi:
– Consolidamento della ‘rete ospedaliera’ delle aziende sanitarie del quadrante Asti-Alessandria: un modello avanzato, che mette il Piemonte in linea con gli analoghi modelli italiani ed europei, in grado di consentire a tutti i cittadini di poter usufruire (tramite le sinergie fra gli ospedali dell’ ‘azienda sanitaria di Alessandria, di Asti e dell’azienda ospedaliera di Alessandria) la migliore qualità di cura attraverso l’accesso in qualsiasi punto di tale ‘rete’.
– Avvio del nuovo modello dei distretti e dei servizi territoriali: tale modello innovativo dovrà essere in grado di garantire la continuità di assistenza fra l’ospedale e il domicilio (specialmente nel delicato momento delle dimissioni dall’ospedale), e di potenziare i servizi del territorio a favore dei soggetti più deboli e dei malati cronici. Una sfida che, con la partecipazione attiva dei Sindaci ai cosiddetti ‘Piani di Assistenza Territoriale’ (PAT), dovrà affrontare il problema più critico della sanità del futuro: la prevenzione e la gestione delle malattie croniche invalidanti.
IL REPARTO DI ONCOLOGIA DELL’OSPEDALE DI CASALE.
L’Assessore ha ribadito in recenti dichiarazioni la specificità del territorio di Casale Monferrato in merito alla particolare incidenza di malattie tumorali (in particolare il mesotelioma della pleura) tale da determinare un vero problema di sanità pubblica. A tale problema (anche tramite l’impegno costante dell’ Amministrazione di Casale Monferrato e dei Sindaci del territorio) la Regione sta fornendo una particolare e costante attenzione, con la conferma di risposte adeguate che partendo dalla prevenzione e dalla bonifica si sviluppano con un modello integrato attraverso l’assistenza ospedaliera, le cure domiciliari, le cure palliative e l’hospice.
In particolare viene confermata l’importanza del reparto ospedaliero di Oncologia, per il quale è stato avviato il concorso nazionale per l’acquisizione di un primario e per il quale è stata ribadito il modello consolidato in tutti i più importanti ospedali italiani: l’aumento della attività ambulatoriale e di day-hospital (il ricovero di un giorno) e la possibilità di utilizzare posti letto per pazienti critici da stabilizzare.
È utile su quest’ultimo punto fare una definitiva chiarezza: il reparto potrà utilizzare gli attuali posti letto (10) secondo i suoi bisogni, attraverso una gestione dei posti-letto in comune con tutti i reparti del Dipartimento di Medicina (ovvero l’area dove confluiscono i reparti non chirurgici: medicina generale, neurologia, oncologia, nefrologia, etc.). In pratica il Dipartimento è la più moderna organizzazione dei reparti ospedalieri che va verso un modello organizzativo per ‘intensità di cure’ più orientato ai bisogni dei pazienti e consente di mettere in comune le risorse professionali e tecnologiche per garantire la migliore cura ai ricoverati. Il reparto di Oncologia quindi ( così come tutti i reparti medici dell’ ospedale) potrà utilizzare il numero di posti-letto necessari in quel particolare momento. Tale modello è quello peraltro utilizzato nell’Ospedale di Alessandra, di Asti e in tutti i migliori ospedali regionali e nazionali.
L’ Atto Aziendale prevede anche la realizzazione di una ‘area onco-ematologica’ coordinata fra tutti gli ospedali della provincia di Alessandria e Asti: un ulteriore modello innovativo che consentirà di mettere in comune esperienze, casistica, professionalità a tutto vantaggio dei pazienti. Nel frattempo sarà mantenuta e qualificata l’importante ‘Unità Funzionale Mesotelioma Interaziendale’ (UFIM), frutto di un accordo organizzativo e scientifico fra l’ ASL di Alessandria e l’ Azienda Ospedaliera sempre a vantaggio della ricerca e della cura dei pazienti affetti da mesotelioma.
Il Sindaco
Titti Palazzetti