Le origini del grande successo di Vinted
Il settore dell’abbigliamento (tra i più inquinanti del mondo), soprattutto negli ultimi anni, è stato fortemente influenzato dall’economia circolare e da un maggiore interesse del consumatore verso la sostenibilità ed il riciclo.
Proprio alla luce di ciò, non è un caso che Vinted sia ormai una delle piattaforme online più conosciute che permette di acquistare, vendere, o scambiare capi d’abbigliamento, scarpe, accessori e tanto altro di seconda mano in modo facile, veloce e sicuro.
L’applicazione nasce in Lituania già nel 2008 da un’idea di Milda Mitkute e Justas Janauskas per poi essere lanciata nel 2010 anche negli Stati Uniti e diventando disponibile con il tempo in più di 20 paesi (allo stato si contano circa 34 milioni di utenti solo in Europa). La storia sulla sua “origine” è divertente. Milda stava per cambiare casa ma aveva troppi vestiti da portare con sé e non aveva tempo per recarsi ad un classico “mercatino dell’usato”. Justas dunque creò un sito web per aiutarla a regalare i suoi capi. Si iniziò a diffondere la voce a tal punto che anche i media si interessarono alla vicenda: in pochi giorni infatti Milda e Justas vennero contattati da decine di emittenti televisive, giornali locali e radio, attirando l’attenzione di numerosi clienti. Fu in quel momento che i due giovani si resero conto di aver creato qualcosa di più grande di ciò che immaginavano ed era nei loro programmi.
Il “boom” di download ed il conseguente enorme successo si sono avuti però nel 2020 durante la pandemia. Sì, anche stavolta il Covid ha avuto un ruolo fondamentale. Molte persone, infatti, ritrovandosi costrette a passare il tempo chiuse in casa hanno iniziato a fare spazio nel loro armadio e si sono “reinventate”. La moda di seconda mano non è più dunque considerata scadente o “roba da mercatini”. Si è affinata una maggiore consapevolezza del valore delle cose, si è disposti a “ritrattare” sulle proprie priorità. Quante volte ci si rende conto di avere conservato cose di cui non ricordavamo neanche l’esistenza? Ancora, quanti vestiti lasciamo nell’armadio soltanto perché “ci dispiace” darli via? Vinted offre la possibilità di rispondere a queste necessità, consentendo alle persone di sbarazzarsi di oggetti che non servono più, dando loro però una “seconda possibilità” risparmiando e guadagnando qualcosa. Il second hand è diventato dunque un vero e proprio business che si è fatto facilmente strada con uno slogan semplice ma efficace e che, soprattutto, rimane impresso nelle menti: “Non lo metti? Mettilo in vendita!”. Sebbene il fenomeno sia esploso durante il lockdown con ampio seguito durante i mesi di pandemia, non si deve certo pensare abbia allentato la presa ora…anzi! Vinted continua ad avere la meglio sui negozi dell’usato e sui mercatini, sia perché la Gen – Z è abituata a fare tutto online, sia perché l’offerta di Vinted è potenzialmente infinita o comunque decisamente più vasta essendo possibile comprare e vendere in tutta Europa.
Infatti l’applicazione è spopolata prevalentemente tra i giovani che, da una parte, riescono in modo semplice, rapido ed utile a guadagnare un po’ di soldi in autonomia, dall’altra possono diffondere e sensibilizzare una moda ecosostenibile (la così detta moda circolare): perché buttare qualcosa se può essere utile e riutilizzata da altri?
Ludovica Italiano