Il Liquidambar styraciflua è un albero di rilevante pregio per la tipologia di essenza e le ragguardevoli dimensioni (oltre 30 m di altezza e 130 cm di diametro del fusto), collocato nei giardini della stazione, sul lato di corso Crimea, all’altezza di via Trotti.
Nei mesi scorsi è stato oggetto di accurate indagini strumentali per valutare la stabilità della pianta a seguito della presenza di una cavità interna e di diverse ampie ferite sul suo fusto.
Sono stati eseguiti esami sonici, penetrometrici e delle prove di trazione dinamica, applicando un carico manuale e verificando il comportamento dell’albero.
I risultati delle indagini strumentali di stabilità hanno indicato che per la messa in sicurezza della pianta e la salvaguardia della sua capacità vegetativa è necessario procedere con una serie di interventi mirati tra cui la recisione di una branca cariata e un inoculo di micorrize e funghi per il rafforzamento degli apparati radicali.
Ai piedi della pianta sono stati posati 3-4 cm circa di corteccia di conifera e l’area è stata interdetta con una recinzione per impedirne il calpestio.
Nel corso dell’inverno si provvederà alla potatura di parte della chioma per l’accorciamento dei rami di almeno tre metri. In primavera, infine, si effettuerà un intervento di endoterapia con inoculo di una soluzione di fosfito-potassico (Kalex) diluito al 20%.
“Si tratta di un intervento dalla duplice valenza: da un lato è volto a garantire la sicurezza pubblica, dall’altro va nella direzione di una attenta cura del nostro verde pubblico – ha commentato l’assessore al Verde Pubblico, Giovanni Barosini -. Ricordo che la nostra città vanta un patrimonio arboreo consistente con oltre 12 mila piante censite e 6.000 circa non censite che necessitano di attenzione e monitoraggio: un‘azione che cerchiamo di svolgere al meglio nella consapevolezza dei costi che la qual cosa sottende, anche per evitare che possano ripetersi episodi come quello accaduto la scorsa primavera ai Giardini Pubblici della Stazione con la caduta di un platano che avrebbe potuto avere conseguenze negative per l’incolumità pubblica”.