In due diverse occasioni, giovedì 25 (Castellazzo) e martedì 30 luglio (Acqui Terme), si è riunita l’Associazione per la Rinascita della Valle Bormida, ospite dei municipi citati e di concerto con i rappresentanti dei territori toccati dal fiume Bormida. Si è parlato delle ‘cose che non vanno’ e delle iniziative da assumere per risolverle.
Alla prima riunione, oltre ai delegati dell’Associazione e ad alcuni amici del luogo, erano rappresentati Ponti, Strevi, Cassine, Rivalta Bormida, Castelnuovo Bormida, Castelspina, Sezzadio, Borgoratto e Castellazzo Bormida.
In questo primo incontro con l’alessandrino, dopo le lotte degli anni ’80 e ’90 per la difesa del Fiume, i temi sviluppati e dibattuti sono stati tre: 1) la situazione dell’area SIN di Cengio e la sua precaria ‘bonifica’; 2) le problematiche legate sia alle aree interne che
a quelle esterne, che rimangono fortemente inquinate; 3) la regimazione dell’intero corso del fiume Bormida, a partire da Osiglia, e la sua possibile fruizione paesaggistica, ambientale e idrica.
E’ emersa chiaramente la volontà di coordinare tutte le amministrazioni locali per
E’ emersa chiaramente la volontà di coordinare tutte le amministrazioni locali per
affrontare uniti, come in passato, i temi del rilancio economico, turistico e culturale di una delle aree più belle del Nord Italia. A tal fine i sindaci della Valle Bormida alessandrina stanno valutando di estendere, come già fatto dai colleghi cuneesi ed astigiani, la richiesta alla Regione Piemonte di riassumere un ruolo protagonista nelle vicende del SIN di Cengio, e al Ministero dell’Ambiente di valutare l’opportunità di uscire dalla Procedura
d’Infrazione aperta dalla Comunità Europea.
Nella seconda occasione, alla presenza di sindaco e Giunta comunale di Acqui, si è puntato soprattutto sullo ‘stato dell’arte’ della bonifica del Sito di Interesse Nazionale (SIN) di Cengio-Saliceto (ex ACNA), al fine di coinvolgere gli enti in una nuova ‘Conferenza dei Servizi’ che proceda alla chiusura di un capitolo doloroso della Valle Bormida, affinché resti nella memoria dei valligiani ma mai più porti problemi ambientali e di immagine. Come già sta facendo, del resto, il territorio ligure coinvolto nella vicenda.
Ma non basta, perché l’orgogliosa Associazione si è resa disponibile, come sempre, alla piena collaborazione con tutti gli amministratori che avranno come obiettivo primario quello della rinascita, puntando sul coinvolgimento dei giovani affinché tutti gli abitanti della valle tornino padroni del Bormida, riappropriandosi della ‘Risorsa Fiume’, rubata per più di un secolo, tenendone sotto controllo la qualità, la fruibilità ludica e turistica, la sicurezza idraulica da Osiglia alla confluenza col Tanaro.
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