L”1-0 firmato Pellegrini (quello biancorosso) ha regalato al Vicenza una vittoria che attenua le polemiche e fa cominciare col piede giusto il tecnico Vecchi, mentre inguaia l’Alessandria di Pirozzi (che non ha ancora vinto) più di quanto non lo fosse già. Niente di strano, verrebbe da dire, visto che nelle ultime settimane la nuova società, che non comunica o quasi, di tutto ha fatto per cancellare ciò che c’era, il buono e il cattivo, ridimensionando la rosa, che già aveva poco, a suon di ‘scelte tecniche’ che, in realtà, sono scelte disciplinari a danno di chi non è allineato al ‘metodo Corda’.
Non mi permetto di giudicare ciò che avviene, ma mi limito a raccontare i fatti. La nuova società, oltre a metterci quantità di denaro per sanare la situazione trovata, sta facendo piazza pulita affidandosi a una delle 2 persone in organigramma (con Marra Cutrupi, ndr) che si sappia muovere nel calcio professionistico: Ninni Corda. C’è fiducia totale in lui e l’obiettivo è la salvezza dell’Alessandria. Con la certezza delle sue capacità, poco interessa il metodo per arrivare all’obiettivo: l’importante è scansare la retrocessione in D, che con l’attuale classifica sarebbe sicura.
Ma non si può non partire dai numeri. Ultimo posto solitario con 13 punti e un girone da giocare. Metà campionato. La quota 38 indicata per la salvezza appare utopia, perché fare 25 punti in 19 partite con una squadra che non tira in porta appare irreale. C’è il mercato, qualcuno dirà. Vero. Ma dura un mese, c’è da vendere e da comprare giocatori, da assemblare la squadra, e intanto si gioca. A cominciare dal giorno della Befana con la trasferta di Novara, diretta rivale per la permanenza in C. Dubito, ma forse sbaglio, che in 4 giorni si trovino soluzioni, con giocatori pronti, per cambiare faccia alla squadra vista ieri sera.
I numeri dicono: 2 punti nelle ultime 6 gare, 4 sconfitte e 4 uscite senza fare gol. Troppo poco.