Di solito per guarire, quando si è feriti, bisogna fermare il sangue. Poi si pensa alla sutura e al decorso successivo. Dunque l’Alessandria ha fermato l’emorragia di punti, dopo 4 sconfitte di fila, prendendosene 1 contro l’Arzignano Valchiampo. Che sta lì, appena sopra la zona playout, con il terzultimo attacco del girone. Certo dalla sfida tra due dei peggiori attacchi di categoria, più che 0-0 non ci si poteva aspettare, però la speranza è sempre l’ultima a morire, anche se la fiducia non manca.
Soprattutto nelle parole pronunciate nel post gara dal tecnico grigio Banchini, che ha visto “segnali di miglioramento. Questa partita una settimana fa l’avremmo persa. Oggi l’abbiamo giocata, abbiamo avuto occasioni ma non riusciamo a fare gol. Ma sono convinto che ce la faremo, perché stiamo crescendo. Arriveremo a fare gol, a fare punti e a salvarci”.
In effetti qualche pericolo i grigi lo hanno creato, soprattutto al 44′ con un colpo di testa di Cusumano (angolo di Femia) salvato sulla riga dall’ex Gemignani a portiere battuto, o a metà ripresa con Mastalli lanciato verso il portiere ospite e recuperato da un grande intervento dell’ex Piana (senza fallo). E anche aver resistito in 10 dopo l’espulsione dell’argentino Femia (doppio giallo) senza prendere gol è un segno di crescita.
Però non basta. Mancano 15 partite alla fine, tantissime, e poi bisogna guardare la classifica a turno completato. Però al momento l’Alessandria sarebbe retrocessa con la Pro Sesto, staccata di 9 punti dal Trento che è quintultimo. Quindi non basterebbe scansare l’ultimo posto, ma sarebbe necessario contenere il distacco dai rivali dello spareggio entro gli 8 punti. Impresa numericamente fattibile, certo, ma senza gol e senza vittorie praticamente impossibile. Speriamo.