Fa di nuovo discutere il Terzo Valico, questa volta per la presa di posizione del titolare di un agriturismo che rifiuta di dare ospitalità nella propria struttura ad alcuni operai impegnati nei lavori relativi al Terzo Valico.
E’ l’Agriturismo La Sereta di Tegli (Fraconalto), i cui titolari sono Roberto Pisani e Barbara Coscia, nella zona del basso Piemonte interessata dalla costruzione del cantiere.
Un’impresa ha contattato Pisani per chiedere la disponibilità di vitto e alloggio per quattro persone, cinque giorni alla settimana, per un periodo di sei mesi. La richiesta è stata ripetuta analogamente una seconda volta da un’altra azienda e i titolari, nonostante la significativa entrata economica proposta, hanno rifiutato.
“Non intendiamo ospitare lavoratori legati al Terzo Valico per una questione di coerenza – spiega Roberto Pisani -, nonostante un’offerta del genere in un periodo di crisi sarebbe stata di aiuto. Qui nelle zone interessate dai lavori e dai sopralluoghi è inevitabile prendere una posizione e noi ci schieriamo dalla parte del “no”. Abbiamo partecipato numerose volte alle contestazioni e ai blocchi in quanto riteniamo che il Terzo Valico vada a rovinare i posti bellissimi in cui viviamo e facciamo impresa e nel tempo abbiamo maturato la convinzione che esistano strade alternative, anche per i costi, come il potenziamento delle linee ferroviarie”. Continua Pisani: “Siamo consapevoli di subire una perdita nel breve periodo, rifiutando di dare ospitalità ai lavoratori, ma siamo certi che avremmo una perdita maggiore con la realizzazione del Valico. Abbiamo puntato tutto sull’ambiente e vogliamo in questo modo dare un segnale concreto relativo al nostro pensiero, anche se questo significa resistere alle mancate opportunità economiche imminenti”.
Qual è stata la risposta dei colleghi ristoratori e titolati di agriturismi in zona? “Nelle immediate vicinanze, qualcuno è stato contento di potere sfruttare l’opportunità di guadagno che noi abbiamo lasciato – ironizza Pisani -, ma fuori area molti altri si sono dimostrati solidali e avrebbero fatto lo stesso”.
Commenta Carlo Ricagni, direttore provinciale Cia AL: “La questione del Terzo Valico è molto complessa da analizzare e diventa difficile capire “da che parte stare”, in una situazione che deve contemplare equilibri diversi e contrappone problemi e interessi differenti. La presa di posizione dell’agriturismo La Sereta è comunque ammirevole nella sua determinazione, per la coerenza mantenuta anche a discapito di interessi economici e per la dedizione dimostrata al territorio e all’attività imprenditoriale caratterizzata nel tempo”.
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