Marco Banchini è stato di nuovo esonerato dalla panchina grigia

C’è una legge non scritta, nel calcio, secondo cui se la squadra vince, il merito è dei giocatori e, se perde, la colpa è dell’allenatore. Ma non sempre funziona così. Quella dei grigi di ieri sera è la vittoria di Marco Banchini, l’uomo che attualmente occupa la panchina mandrogna, il 3° della stagione nel ruolo, timoniere solitario di una barchetta a remi in un mare in tempesta. Lui che pensa solo al campo, che tiene in mano la squadra, che la ‘ovatta’ dagli scossoni esterni, che rifiuta risposte sui casini societari, che convince i giocatori a remare forte contro corrente, ottiene prestazioni collettive che un mese fa sarebbero state ‘utopia’.

Lui, Marco Banchini, ieri sera ha fatto la differenza, e i giocatori lo hanno ripagato scendendo in campo come guerrieri determinati ad ottenere lo scopo. E hanno dominato il Renate, comandando la gara fino al doppio vantaggio e tenendolo fino alla fine. Senza se e senza ma, incuranti della classifica e dei precedenti, delle chiacchiere e dei moduli, con un atteggiamento costruito giorno dopo giorno in allenamento, lavorando molto anche sulla testa del gruppo. Ed è arrivata la prima vittoria fuori casa, 3 punti  che raddrizzano un po’ la classifica in attesa che i pasticci societari trovino la sistemazione. 

Dopo la traversa di Rossi in apertura con un tiro-cross mancino, il vantaggio al 10′: Nichetti calcia una punizione da 25 metri, il portiere avversario prende gol in mezzo alle gambe. Paperissima, sì, ma ci vuole anche fortuna: 0-1 e 1° gol stagionale del mediano. Al 21′, su un batti-e-ribatti al limite, Siafa serve Sepe che la mette in diagonale col destro. Dopo un bel po’ di assist, ecco il gol del ‘rosso’ centrocampista: 1^ rete anche per lui e 0-2.

Poi partita governata dalla difesa, con Liverani a chiudere la porta con 2 parate prima dell’intervallo. Nella ripresa Renate all’attacco senza creare pericoli veri fino all’88′, quando il portierone ha disinnescato Maletic, ripetendosi al 94′ con un’uscita prepotente su 2 avversari e al 97′ volando su Garetto dalla distanza. Il migliore, Liverani, ancora una volta. Come l’anno scorso. 

Liverani in allenamento (foto AL calcio)

La classifica

Con 12 punti l’Alessandria è quartultima, alla pari con Pro Sesto e Pro Patria, per differenza reti dietro alla prima ma davanti alla seconda. Però i punti sono quelli più vicini all’uscita dalla zona playout, a -2 dalla salvezza pulita (Lumezzane a 14). Con  la certezza, però, che a dicembre arriverà il -1 di penalità (patteggiato) e che la strada sarà sempre in salita.

Di Raimondo Bovone

Ricercatore instancabile della bellezza nel Calcio, caparbio "incantato" dalla Cultura quale bisettrice unica di stile di vita. Si definisce "un Uomo qualunque" alla ricerca dell'Essenzialità dell'Essere.

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