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Si è svolta nei giorni scorsi la visita di Claudio Bisio al cantiere del Teatro Marenco. L’attore di origine novese, in città per portare in scena il monologo “Father and son”, è stato accolto dal Sindaco, Rocchino Muliere, dall’Assessore alla Cultura, Cecilia Bergaglio, e dal Presidente della Fondazione Marenco, Nino Andronico. Ad illustrare i dettagli del progetto di recupero era presente il Dirigente del Settore Lavori Pubblici, Paolo Ravera.

Al termine, Bisio è parso particolarmente colpito dall’impegno dimostrato nel restauro della struttura: «Mi ricorda molto l’Archivolto di Genova- ha subito commentato l’attore – un luogo a cui sono legato in modo particolare. Questi tipi di interventi rappresentano un bel segnale per il teatro e per la cultura in generale».

Prima di iniziare lo spettacolo, che ha fatto registrare il tutto esaurito subito dopo l’apertura della vendita dei biglietti, Bisio è uscito sul palco per salutare il pubblico e ha raccontato della visita al cantiere, auspicando che i lavori possano concludersi al più presto: «Così – ha aggiunto – quando tornerò a Novi, magari reciterò là».

Molto positivo il commento del Sindaco Muliere: «È significativo che un attore come Claudio Bisio si sia dimostrato veramente interessato al futuro dello storico teatro cittadino. Per ora i lavori proseguono regolarmente e contiamo di portarli a termine in un paio d’anni, cioè entro la scadenza prevista dall’appalto. La conclusione dell’intervento di recupero rappresenta un traguardo importante, che i novesi aspettano da tempo e che sarà in grado di dare nuovi impulsi al movimento culturale del territorio e al tessuto economico cittadino».

Soddisfatta anche l’Assessore Bergaglio, che sottolinea: «La visita non è stata affatto formale, Bisio si è informato sia sulle vicende storiche sia sul futuro dei lavori, auspicando che il Marenco possa essere quanto prima restituito ai novesi. Lo abbiamo visto emozionato, anche nel ritrovare e riconoscere i luoghi della sua infanzia, cui è davvero legato. Siamo estremamente soddisfatti di questa giornata che si è conclusa al Giacometti con uno spettacolo di grande spessore, salutato da un’ondata lunga e calorosa di applausi.»

Di Fausta Dal Monte

Giornalista professionista dal 1994, amante dei viaggi. "La mia casa è il mondo"

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