Se anche voi, una volta usciti dal cinema dopo aver visto Avatar 2, avete provato una sensazione di smarrimento ed inquietudine, sappiate che non siete soli. Anzi. L’uscita di “Avatar: la via dell’acqua” ha riproposto episodi già emersi nel 2009 dopo il primo film di Cameron: una “sindrome depressiva sociale”, dovuta alle sorti del nostro pianeta. Una specie di malinconia profonda che, però, ha anche una “cura”.
Di che si tratta?
Tutto iniziò nel 2009. Dopo l’uscita del 1° film, infatti, alcuni spettatori particolarmente sensibili postarono recensioni su un sito noto come ‘Avatar Forums’. Nel giro di pochi giorni questi post divennero virali, dato che molte persone dichiararono di provare sensazioni simili: per definirlo i media coniarono il termine PADS (Post-Avatar Depression Syndrome). Queste persone dichiararono di sentirsi giù, insoddisfatte della propria vita dopo aver visto il film campione di incassi, incentrato sul tentativo degli uomini di colonizzare un pianeta “incontaminato” chiamato Pandora, dimora dei Na’vi, razza umanoide blu.
Il lato psicologico
Secondo questi utenti l’umanità non sembrava essere al passo col mondo naturale, specialmente se confrontata con la spiritualità e l’armonia dei Na’vi. In sostanza: si tratta di uno stato psicologico che viene indotto dalla visione di Avatar, una angoscia mista a tristezza. Niente di diagnosticato in modo ufficiale dal punto di vista medico, ma piuttosto una sindrome “sociale” che però sembra attaccare in modo indiscriminato persone sparse in tutto il mondo, al di là del ceto e della provenienza. Non esistono numeri ufficiali, ma si tratta di 1/4 degli spettatori (25%), considerando che Avatar è il film che ha incassato di più nella storia del cinema, con oltre 2,9 miliardi di dollari.
I nuovi casi
Dopo quelli del 2009, la depressione “avatariana” è tornata a colpire gli spettatori che hanno visto Avatar 2. Anche il sequel, dunque, sembra “smuovere” qualcosa nel profondo, qualcosa che ha a che fare con la trama del film, che prosegue con le vicende di Jake e Neytiri e riesce a toccare corde particolarmente delicate. Forse di paura della fine del mondo, di cui sembriamo non curarci più come dovremmo.
A Pandora, mondo dei Na’vi, c’è infatti un ecosistema equilibrato. Tutto il contrario di quello che avviene nella realtà della Terra. E, come ben sappiamo, rispetto al 2009 la situazione ambientale non ha fatto altro che peggiorare, benché le lotte ambientaliste si siano intensificate.
Come uscirne?
Non essendo una sindrome riconosciuta dalla medicina ufficiale, non ci sono farmaci per curare tristezza, angoscia e impotenza che qualcuno avverte dopo Avatar. La cura, potrebbe essere “intuitiva”: se Avatar ci fa provare insoddisfazione per il nostro mondo, il problema è la disconnessione con la natura, un sentimento sempre più diffuso. Proprio per questo l’Ancient Forest Alliance, associazione canadese per la tutela e la sopravvivenza delle foreste, ha suggerito agli spettatori in difficoltà di andare più spesso a passeggiare in mezzo alla natura, dedicando più energie alla tutela dell’ambiente e coinvolgendo il prossimo. Anche solo una camminata all’aperto, infatti, può fare bene all’umore.
Ludovica Italiano