PALERMO (ITALPRESS) – “Molti pensavano fossi venuto in Sicilia a svernare, a chiudere la mia carriera politica. Ed oggi dicono che sono un mastino”. E’ quanto sottolinea, in una intervista a la Repubblica Palermo, il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, che, in merito alla Finanziaria varata dall’Assemblea, dichiara: “Sono state approvate misure finalizzate alla crescita e alla tutela delle fasce deboli. La legge introduce elementi di novità, che non esistono in altre regioni, come la norma che sostiene il credito al consumo con il pagamento degli interessi sulle rate. In Sicilia il PIL e le entrate fiscali sono in crescita, ma l’indicatore dell’aumento dei consumi è fermo. Ecco perché serviva quest’incoraggiamento all’acquisto di beni durevoli”.
In merito ai franchi tiratori, per il governatore si tratta di “normale dialettica. Diciamo che non rifarò la scelta di puntare su un maxi-emendamento. Non ci ha aiutato. Ma per il 2° anno consecutivo non andiamo in esercizio provvisorio. In questa manovra si è inserito un principio di esclusione dai contributi nei confronti delle associazioni. Si è aggiunto l’obbligo della rendicontazioni da parte dei beneficiari degli altri enti, quali fondazioni e Comuni”.
E per quanto riguarda la norma che triplica i compensi per i manager delle partecipate, commenta: “Io difendo il principio: se vogliamo che queste società siano gestite da amministratori a tempo pieno, non possiamo dare loro 30.000 euro annui. Magari abbassiamo i compensi degli altri membri dei Cda. La spesa invariata è uno slogan, impiegheremo qualche risorsa in più, ma avremo maggiore efficienza. Però occorre lavorare meglio su questa misura sia sul piano comunicativo, senza passare come quelli che danno i super-stipendi, sia sull’aspetto sostanziale. Approfondiremo in un’altra legge”.
Sul reddito di povertà, varato malgrado il no dei sindacati, dice: “Rispetto i sindacati, ma con loro non ho una consultazione frequente, lo ammetto, perché in alcune occasioni come questa sostengono tesi totalmente infondate e preconcette. Si può fare di più? Certo. Ma piuttosto che non fare è meglio piuttosto, diceva un mio collega senatore di An. Non si può essere sempre scontenti”.
E sulle correzioni che ha chiesto Fdi, ha spiegato: “Non c’è stata contrarietà, ma la legittima perplessità che il provvedimento un ‘Reddito di cittadinanza’ mascherato. Ho chiarito subito che si tratta di un intervento on-off, non a regime, che aiuta famiglie che hanno anziani e malati, guardando con attenzione a questi temi visti come di ‘sinistra’. Poi con gli alleati c’è stato un confronto sul fatto che chi ha un figlio che può dare una mano, nei nuclei beneficiari, aiuta provvisoriamente i Comuni”.
“Quanto all’emergenza idrica, da quando piove riposo meglio – ha dichiarato Schifani – perché ho trovato un sistema delle dighe insufficiente, una situazione che non si risolve con la bacchetta magica. Puntiamo su 3 dissalatori, a Trapani, Porto Empedocle e Gela, e altri 2 da realizzate in project-financing a Palermo, per i quali ci sono 10 milioni in manovra. Entro un anno partiranno. E’ impensabile affrontare il futuro senza grandi impianti di dissalazione, come quelli che ci sono in Israele e negli Emirati Arabi. Ne ho parlato con il governo”.
Sul tema dei rifiuti e dei termovalorizzatori, il governatore ha detto: “È una grande scommessa: il sistema è collassato fra discariche sature e 100 milioni di spesa per mandare l’immondizia all’estero. Ho fatto la scelta dei termovalorizzatori, tutta con risorse pubbliche per non gravare i cittadini con il canone. Ora c’è un piano rifiuti e Invitalia gestirà gli appalti, che saranno pesanti… Il pericolo dei ricorsi esiste, ma io confido che il bando per i 2 termovalorizzatori, uno a Palermo e l’altro a Catania, sia approvato entro il 2025. Se si comincia entro questa legislatura, non ci si ferma più”.
Sul fronte della sanità, Schifani ha concluso: “C’è da lavorare. Tutti i manager, i direttori amministrativi e quelli sanitari sono sotto verifica. Nessuna forza politica mi impedirà di sostituire chi non lavora bene. E stiamo lavorando alla rivisitazione della rete ospedaliera. Dobbiamo resistere ai campanilismi di chi non vuole toccare l’ospedale del territorio. Faremo un monitoraggio dell’utilizzo del personale nelle varie strutture sanitarie e metteremo ordine”.
– foto ufficio stampa Regione Siciliana –
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