“La rivolta dei migranti” (Titolo internazionale: “The immigrant war“), un libro di Vittorio Longhi, è stato presentato sabato 17 settembre. Luogo dell’evento: l’Associazione Cultura e Sviluppo.
Attraverso un dialogo con l’autore, moderato da Fausta Dal Monte, il pubblico ha potuto conoscere e approfondire le problematiche relative alla vita dei migranti.
Vittorio Longhi ha trattato la tematica illustrando al pubblico aspetti che, forse, troppo spesso dimentica.
“È un conflitto a cui ci stiamo abituando“, commenta l’autore, aggiungendo: “Il libro vuole essere un messaggio di speranza, trasmesso attraverso un’analisi razionale“.
Interessante la precisazione in merito al concetto di “migrante“, colui che trascorre almeno un anno lontano dal proprio paese. Secondo dati statistici, ricollegandoci a questa definizione, il numero delle persone non è poi così alto. Infatti, a livello internazionale, l’Italia è all’undicesimo posto per l’accoglienza dei migranti. Primi, gli Stati Uniti.
Il libro, attraverso la trattazione di tutte queste tematiche, analizza razionalmente la situazione dei migranti e mette in luce aspetti a cui raramente ci soffermiamo a pensare.
Per esempio, siamo ancorati alla concezione che i migranti che scappano dalla guerra siano poveri. Invece, ci riesce solo chi, in quel paese, è riuscito a risparmiare una grossa cifra per permettersi il viaggio con i trafficanti. Inoltre, molte di queste persone sono istruite ed in grado di fare lavori importanti, ma, arrivando all’estero, dove sperano di trovare salvezza, vengono sfruttati, sono sottopagati e si ritrovano a vivere illegalmente.
Ma perché “La rivolta del migranti“?
Perché è grazie ai coraggiosi, coloro i quali riescono a ribellarsi, che si riesce a dire “basta” a questa situazione. E lo si fa rivendicando quei diritti umani che anche il cittadino comune dimentica.
Tutto questo e molto altro, ne: “La rivolta dei migranti: un movimento globale contro la discriminazione e lo sfruttamento“.