La guida autonoma è un concetto che si riferisce alla capacità di un veicolo di operare senza l’intervento umano diretto, utilizzando una combinazione di sensori, telecamere, radar e sistemi di elaborazione dati che consentono di percepire l’ambiente circostante e prendere decisioni che verranno poi memorizzate, permettendo ai veicoli autonomi di migliorare le prestazioni con l’esperienza.
Tutto ciò è possibile grazie all’intelligenza artificiale, utilizzata per prendere decisioni più o meno complesse durante la guida, dal cambio di corsia alla gestione delle situazioni d’emergenza, tipo incidenti o attraversamento improvviso di un pedone.
L’automazione di questi veicoli è stata classificata dalla Society of Automotive Engineers (SAE) in 6 livelli, che vanno da zero (nessuna automazione) a cinque (veicoli completamente autonomi).
In Italia è consentito l’utilizzo di veicoli livello SAE 2, con sistemi che controllano lo sterzo e accelerazione/ freno. Ciò permette il parcheggio automatico ed il mantenimento di corsia, mentre in Europa è consentita la circolazione di veicoli SAE 3 (guida autonoma con capacità di “rilevamento ambientale”) che consentono di prendere decisioni consapevoli che, però, richiedono l’intervento umano: il guidatore dovrà prendere il controllo se il sistema non è in grado di portare a termine il compito.
Vanno poi considerati i cambiamenti nel design urbano, aspetto cruciale poiché i veicoli autonomi avranno un impatto significativo sulle infrastrutture delle città, tipo la riprogettazione delle strade per consentire una coesistenza sicura tra i vari tipi di veicolo.