Folle e pericolosa protesta, nel pomeriggio di mercoledì, alla Casa circondariale di Ivrea. Spiega i fatti Vicente Santilli, segretario regionale del SAPPE
Ecco le sue parole: “La scelleratezza di 2 detenuti stranieri, protagonisti di 2 eventi separati, ha alimentato la tensione nella struttura. Nel primo caso un giovane egiziano è andato in escandescenza per la comunicazione di notizia di reato penale. In evidente stato di agitazione per la notizia a suo carico, l’uomo ha protestato chiedendo di telefonare al proprio avvocato. Appena arrivato al piano, però, il detenuto, continuando a lamentarsi per il procedimento penale, causava danni alla cassetta della posta e ad una finestra ricavando frammenti atti ad offendere, cercando poi di farsi male da solo.
In quel contesto è arrivato il 2° evento critico. Prosegue Santilli: “I poliziotti hanno scongiurato altri danni provocati da un altro giovane egiziano che ha tentato di aggredire un compagno di cella, sbattendo il blindo ed estraendo una lama rudimentale, minacciando chiunque si avvicinasse. Solo il sangue freddo dei Baschi Azzurri presenti, intervenuti con le uniche armi a disposizione, ovvero calma e pazienza, ha riportato la calma, ristabilendo ordine e sicurezza.
Il SAPPE protesta
“La popolazione detenuta è refrattaria alle regole. Chiediamo l’applicazione dell’articolo 14 bis dell’ordinamento penitenziario, che prevede restrizioni adatte a contenere soggetti violenti e pericolosi. E poi sarebbe opportuno dotare al più presto la polizia penitenziaria del taser o, comunque, di altro strumento utile a difendersi dalla violenza di delinquenti che, se stranieri, dovrebbero essere espulsi per scontare la pena nelle carceri dei loro Paesi. Il lavoro in carcere è molto stressante per il personale che lo svolge quotidianamente con professionalità, zelo, abnegazione e umanità” ha spiegato Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria.
Come dargli torto? Ha ragione su tutta la linea. Eppure non si muove foglia…