Era un giorno come tanti del (ormai lontano, ahimè) 2018, avevo appena compiuto 18 anni quando l’Unione Europea decise di promuovere una iniziativa che ancora oggi va avanti con successo ma che, purtroppo, non tutti conoscono: si tratta del progetto Discover Eu, ovvero la possibilità che l’Unione europea offre ad un numero limitato di giovani europei, selezionati tramite un concorso, di viaggiare in treno in tutta Europa con un pass Interrail finanziato dal Parlamento europeo con lo scopo di aiutare i diciottenni a diventare più indipendenti e abbracciare i valori europei viaggiando ed esplorando non appena raggiunta la maggiore età.
Ma in cosa consiste l’Interrail?
Si tratta di un pass ferroviario che apre le porte a nuovi luoghi, culture e scoperte in tutta Europa. Il viaggiatore può scegliere fra più di 40 mila destinazioni in 30 Paesi e organizzare in completa libertà e autonomia il percorso che vorrà compiere.
Si tratta di una vera e propria esperienza di vita: i luoghi visitati, le persone conosciute, le tradizioni di culture lontane…per non parlare del viaggio in treno! Forse uno degli aspetti più “affascinanti” e caratteristici di questa esperienza è proprio la scelta del mezzo di trasporto.
Viaggiare in treno, infatti, consente di avere dei ritmi di vita più “rallentati”. Il paesaggio fuori dal finestrino di un treno scorre più lentamente, il viaggio è oggettivamente più “lento” e si può quindi assaporare nella sua bellezza, godendo dei panorami delle località cittadine, di campagna, di mare e di montagna che si attraversano. Abituati ormai alla velocità del mondo circostante, avere la possibilità di “ritrovarsi” in una dimensione così intima, intensa e “rallentata” consente a chi viaggia di fermarsi un attimo, liberarsi e di “viaggiare” anche con la fantasia alla riscoperta di sé stessi.
La cosa bella del biglietto Interrail è che è possibile “modellare” il viaggio a seconda delle proprie necessità ed esigenze. Proprio la libertà è un altro fattore che influisce sulla scelta di intraprendere un viaggio interrail. Si è liberi, infatti, di scegliere dove andare, cosa vedere e in che tempistiche. Il viaggiatore ha piena capacità decisionale nello stabilire gli itinerari interrail, potendo cambiare idea da un momento all’altro senza alcun tipo di vincolo e/o scadenza. Un presupposto fondamentale però c’è: la comodità. Scordatevi infatti di poter girare l’Europa per settimane portandovi dietro bagagli e borsoni…si punta all’essenziale.
Si impara ad arrangiarsi e forse questa è una delle più grandi ricchezze che mi porto da questa esperienza. Rimarrete davvero stupiti nel constatare quante cose (e vi anticipo, tante!) possono entrare in uno zaino. Ancora di più vi stupirà scoprire quanta roba vi avanzerà. E ve lo dice una che proprio non riusciva a spostarsi senza uno di quei valigioni ingombranti anche solo per qualche giorno!
Volevo porre, infine, nuovamente l’attenzione proprio su questa iniziativa della Unione Europea: pensare di uscire dalla propria “comfort zone” appena compiuti i 18 anni (perché la partecipazione al concorso è riservata soltanto ai giovani europei appena divenuti maggiorenni) è qualcosa che può spaventare a primo impatto ma è anche ciò che rende tutto più intrigante.
Per la prima volta ci si sente in potere di fare qualcosa da soli, di farsi valere ed esplorare dando spazio soltanto al nostro istinto e alla nostra creatività. In sostanza: è un “salto nel vuoto” che rifarei volentieri.
Non nego, però, che l’Interrail è una esperienza che rivivrei adesso forse in una modalità un po’ diversa. Magari con qualche anno in più, maggiore sicurezza e un bel gruppo di amici…perché no. E ovviamente cambiando mete.
Ma un viaggio interrail è un’esperienza che vale la pena di essere vissuta almeno una volta nella vita. Se ne avete la possibilità non tiratevi indietro e viaggiate, esplorate. Sempre.
Ludovica Italiano
