Non ci sono dubbi: la nocciola è ormai una protagonista importante dell’economia agricola del territorio alessandrino, con ottime prospettive di sviluppo.
Una terra, quella monferrina, ricca di iniziativa che vede premiato questo suo coraggio imprenditoriale grazie ad un continuo aumento delle superfici interessate alla corilicoltura.
Lu, un territorio vitale che ha espresso nel gemellaggio con Cuccaro la volontà di abbandonare i campanilismi nel nome di una crescita reciproca.
Un successo consolidato da parte degli espositori e un numero di partecipanti in continua crescita: si può riassumere così l’ottimo bilancio dell’undicesima edizione della Sagra della Nocciola di Lu che rappresenta ormai un appuntamento fisso, la terza settimana di maggio, nel calendario degli eventi a livello regionale per addetti ai lavori e appassionati del settore.
Una vetrina per il Monferrato dove, ogni anno, vengono analizzate e presentate le novità tecniche di rilievo che riguardano il settore corilicolo: dai trattamenti alla meccanizzazione, dall’innovazione in campo ai progetti per un prodotto trasformato in sintonia con le richieste del mercato.
Un’innovazione che si traduce in “buon prodotto”, “sperimentazione” e “tutela del territorio”: la giusta ricetta per offrire garanzie di prezzo e di collocazione del prodotto.
“Il nocciolo ai tempi della cimice”: è stato questo il tema del convegno che ha richiamato un numeroso pubblico nella Sala Cinematografo.
Ad aprire i lavori il sindaco di Lu, Michele Filippo Fontefrancesco, che ha sottolineato come la valorizzazione del territorio rappresenti la carta vincente per essere competitivi e affrontare le sfide future.
Un esempio concreto l’accordo di filiera con il Gruppo Novi-Elah-Dufour e la crescita dei soci aderenti alla Cooperativa Monferrato Frutta che rappresenta l’anello di congiunzione per “migliorare le condizioni economiche dei soci per promuovere il perfezionamento della produzione agricola, e corilicola in particolare, organizzando in forma cooperativistica il rifornimento delle scorte, il miglioramento delle colture e delle vendite collettive dei prodotti agricoli, nonché attuando le iniziative necessarie per dare nuova centralità all’impresa e garantire giusto reddito al settore” come ha sottolineato ringraziando il presidente della cooperativa Monferrato Frutta, Dino Bertolè presente in sala, per la nuova progettualità che coinvolge anche il territorio astigiano.
Una ricetta di sicuro successo che negli anni ha sempre visto in prima linea la Cooperativa Corilu, ottenendo, non solo sul territorio provinciale e regionale, ampi consensi.
A seguire gli interventi tecnici di Lara Bosco dell’Università degli Studi di Torino su “Halymorpha halys: biologia, monitoraggio e strategie di controllo”, di Alberto Pansecchi agronomo e responsabile corilicolo provinciale Coldiretti su “Il controllo della cimice in provincia di Alessandria”, di Maria Corte di Agrion su “Nocciolo – Linee tecniche per una corilicoltura sostenibile 2018”, considerazioni finali affidate a Giuseppe Concaro di CadirLab-SATA mentre le conclusioni sono state affidate a al presidente provinciale Coldiretti Mauro Bianco il quale si è soffermato sull’impegno di Coldiretti nel sostenere la corilicoltura e la vitalità imprenditoriale della terra monferrina “ricca di iniziativa che vede premiato questo suo coraggio grazie ad un continuo aumento delle superfici interessate “a nocciola”. Un territorio che manda segnali di estrema vitalità, di voglia di crescere, di saper guardare al futuro con fiducia e con la convinzione di riuscire a realizzare sempre nuovi progetti. Negli ultimi tempi in provincia di Alessandria si è assistito ad un continuo aumento delle superfici interessate a nocciola. La qualità della Tonda Gentile è assoluta, le sue caratteristiche ne fanno un prodotto di pregio apprezzato e ricercato, il nostro impegno deve essere quello di offrire l’eccellenza assoluta, dobbiamo continuare a lavorare e fare squadra in questa direzione per portare la terra monferrina ad essere conosciuta sempre di più, esattamente ciò che sta accadendo grazie all’accordo che abbiamo con Novi”.
Coldiretti sa quanto possano essere importanti per il futuro gli accordi di filiera, per l’economia agricola e per l’ambiente, ecco perchè ha scelto di tutelare e “combattere” la concorrenza, in questo caso corilicola, non firmata Made in Italy.