Riceviamo e pubblichiamo la nota del gruppo consiliare del Pd indirizzata al Presidente del Consiglio Comunale:
Si discute molto in questo periodo sulla necessità di pensare alla cosiddetta fase 2, di graduale uscita dalla difficile situazione in cui viviamo da settimane. Ci si riferisce qui di seguito alla vicenda delicata dei cosiddetti Luoghi Neutri per l’incontro dei minori con i genitori nelle comunità ma, più in generale, a tutte le situazioni di disagio su cui hanno competenza e titolo a intervenire i servizi sociali e assistenziali.
Richiamata la nota della Regione Piemonte del 9 aprile scorso
https://www.regione.piemonte.it/web/temi/coronavirus-piemonte/minori-accolti-strutture-riprendono-gli-incontri-famigliari-luoghi-neutri?fbclid=IwAR0O08P–sHHiMLAaduvC2LlS7EQQuDe5W0Ih1mqejCaGcQJE0U_fm6tQ-A
“La Regione Piemonte ha ripristinato gli incontri in luoghi neutri dei minori accolti nelle comunità, con i loro famigliari. Gli incontri erano stati sospesi con un provvedimento della giunta del 13 marzo, a causa delle misure di restrizione per il contenimento dell’epidemia da coronavirus. Dove non sia possibile garantire la sicurezza, la Regione raccomanda agli enti gestori dei servizi socio-assistenziali di potenziare i collegamenti dei minori con i famigliari, attraverso l’uso di strumenti telematici”.
Dunque, la Giunta Regionale il 13 marzo scorso, con DGR, sospese gli incontri; il 9 aprile con una raccomandazione, che è una fonte di rango imparagonabile alla DGR, sostanzialmente scarica la responsabilità sugli enti gestori delle funzioni socio-assistenziali.
Posto che gli enti gestori al momento si trovano obbligati a non riprendere tali incontri, se succedesse qualcosa sarebbero gli unici e diretti responsabili, anche penalmente. In questo quadro si crea una evidente disparità a livello territoriale ma soprattutto si rinuncia a intervenire in quei casi che, previa valutazione dei servizi, potrebbero tornare alla normale gestione relazionale protetta.
La Regione Piemonte può risolvere questa ambiguità e promuovere uno strumento legittimo di intervento affinché ogni caso venga trattato in una cornice amministrativa e giuridica
Può aiutarci il PROTOCOLLO D’INTESA FRA UNITA’ DICRISI- REGIONE PIEMONTE, PREFETTURE, CITTA’ METROPOLITANA E PROVINCE DEL PIEMONTE: ULTERIORI MISURE DI CONTENIMENTO COVID 19 E INDICAZIONI OPERATIVE
SULL’ASSISTENZA TERRITORIALE E NELLE STRUTTURE ASSISTENZIALI E SOCIO SANITARIE, IVI COMPRESE LE RSA, in particolare se fosse usato di più e meglio l’art. 14 che ha istituito la cabine di regia provinciali;
Verificato rispetto alla nostra provincia:
a) se sia stata sia istituita;
b) come sia stata composta, se sono stati inseriti tutti i rappresentanti espressamente indicati dalle categorie individuate dall’art. 14;
c) che agisca in modo permanente.
Si ritiene fondamentale che dalle cabine di regia escano indicazioni chiare e dotate di sufficiente potere giuridico affinché, operativamente, vengano garantite a tutti gli operatori e a tutte le persone interessate le condizioni di sicurezza necessarie, DPI e tamponi inclusi. Vale anche per la gestione dei casi tipici previsti dallo stesso Protocollo d’intesa cioè la gestione dei pazienti a domicilio e nelle strutture per anziani.
La Prefettura e la Provincia possono giocare un ruolo decisivo se ASL e Regione le supportassero adeguatamente e se il senso di questo protocollo d’intesa, ancorché approvato in enorme ritardo, passasse da un approccio burocratico ad uno pratico, considerando la territorialità e i servizi socio-assistenziali a 360°.
Il Consiglio comunale di Alessandria chiede alla Giunta regionale
di intervenire con apposita DGR per ampliare la fattispecie dei casi oggetto di attenzione delle cabine di regia, ex art 14 del Protocollo d’intesa Covid del 31 marzo 2020, che in accordo con le Prefetture potrebbero autorizzare la ripresa di attività di assistenza sociale, inclusi gli incontri nei Luoghi Neutri, quando i servizi e gli enti competenti ne ravvedessero l’opportunità e le condizioni.
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