I conti delle aziende agricole migliorano un po’: il crollo del prezzo del gas ha un effetto positivo a cascata sull’intera economia del settore primario, a partire dal costo dei concimi che torna ai livelli pre-guerra.
L’analisi
Secondo quella fatta da Coldiretti Alessandria, gli effetti del calo delle quotazioni del gas di Amsterdam, scese sotto i 50 euro al megawattora, portano ad una riduzione del 40% dei prezzi dei concimi di sintesi (azotati, fosfatici o potassici) ottenuti con procedimenti fortemente energivori e di cui l’Italia è dipendente dall’estero per la produzione.
Il commento
Il presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco ha spiegato che “Il prezzo dell’urea, il fertilizzante più utilizzato, oscilla tra 600 e 650 euro/ton, in linea con il 2021, ben distante da quota 1.000 euro/ton raggiunta nella primavera 2022. Il nitrato ammonico è a 700 euro/ton, i fosfatici circa 400 euro/ton, in calo del 25%”.
I fornitori
L’Italia importa il 70% circa di concimi minerali (azotati, fosfatici, potassio), con l’Egitto che da solo rappresenta poco meno del 50% delle importazioni, seguito da Algeria, Libia, Turchia, Marocco. “A differenza dello scorso anno, quando nel pieno degli interventi si registrò un deficit di fertilizzanti pari al 40% del fabbisogno – commenta il direttore Roberto Bianco – non sono previsti al momento particolari problemi di forniture. Una inversione di tendenza importante per i bilanci delle imprese agricole”.