Comunicato sindacale
In queste ultime settimane, nel pieno della stagione estiva, con il cambiamento climatico che sta producendo condizioni di calore eccezionali e sempre più estreme, è fondamentale che siano assunte iniziative immediate e concrete per la salvaguardia della salute dei dipendenti, all’interno di tutti i luoghi di lavoro.
Pensiamo al lavoro nei cantieri, nei campi, nei settori della logistica e dei trasporti dove arrivano quotidianamente notizie di malori, e purtroppo anche di decessi, legati alle temperature torride che sono destinate a continuare almeno fino a fine mese.
Sono necessarie quindi azioni immediate che prevedano l’utilizzo degli ammortizzatori sociali, e contestualmente il pieno funzionamento del regime della sorveglianza sanitaria anche nei luoghi di lavoro chiusi, dove le temperature raggiungono picchi che spesso superano i 30 gradi.
Alla Ministra Calderone chiediamo come CSE di attivare tutte le iniziative necessarie, anche tramite la stipula di uno specifico protocollo congiunto tra Ministero del Lavoro, confederazioni sindacali e associazioni datoriali, che regolamenti in modo puntuale le azioni da porre in essere a tutela della salute delle lavoratrici e dei lavoratori. Ma la situazione purtroppo non è limitata, come parrebbe, solo ai settori più direttamente esposti alla calura.
L’emergenza caldo sta portando, ormai da giorni, ad un vero e proprio blackout di numerosi uffici pubblici in tutta Italia, “che scontano decenni di abbandono e di incuria.”, spiega Stefania Gallo, segretario Territoriale della Confederazione CSE Piemonte. E prosegue: “Le cause sono, purtroppo, ben note: condizionatori rotti,
scarsa manutenzione, uffici non adeguati e privi dei più moderni sistemi di condizionamento”.
La problematica, come denunciano i nostri delegati sindacali e le RSU, riguarda in modo significativo anche le RSA dove gli impianti di condizionamento sono ormai vetusti. Aggiunge Gallo: “L’eccezionale ondata di caldo non deve trarre in inganno: la stessa situazione si ripete anche ogni inverno, quando è il freddo a costituire il problema, aggravato da uffici inadeguati e vetusti. Non basta, quindi, limitarsi a modernizzare le strutture e a digitalizzare i processi, per riformare le PA”.
“È imperativo anche che si intervenga in modo organico sugli edifici, con un’operazione strutturale che, da una parte, ammoderni e metta in regola quelli storici e, dall’altra, ne individui di nuovi in cui, a differenza di quelli costruiti negli anni Settanta, siano coniugate vivibilità ed efficienza energetica e che siano facilmente raggiungibili per cittadini e personale”.
“Dopo gli sciagurati anni dei tagli lineari della spending review e la cartolarizzazione degli immobili pubblici, il patrimonio edilizio degli Uffici pubblici è in mano ai privati che da un lato periodicamente ne alzano i canoni di locazione e dall’altro non assicurano in gran parte dei casi la corretta manutenzione”.
“Riteniamo”, conclude Gallo, “e questo sarà oggetto di una specifica richiesta, che verrà posta dalla Nostra Confederazione a livello Nazionale, alla cabina di regia, che nell’ambito della riscrittura di alcuni degli obiettivi del PNRR, il Governo inserisca l’acquisizione e la riqualificazione degli immobili destinati agli Uffici pubblici.
Un’operazione certamente in linea con il PNRR perché coniugherebbe i nuovi investimenti, al contributo in termini ambientali ed energetici connessi ad edifici a norma e ecologicamente aggiornati, già dotati di tutte quelle infrastrutture anche digitali e tecnologiche necessarie per un’amministrazione moderna ed efficiente.
Coordinamento Territoriale Flp-Cse-Cse Sanità-Cse Flpl Alessandria e Asti
“Richiediamo a livello locale l’apertura di un tavolo in Prefettura, come già avviene in molte province del Nord-ovest (come ad esempio Genova)”.