In questa tribolatissima stagione dell’Alessandria Calcio, in attesa del perfezionamento dell’accordo (forse lunedì) tra Benedetto e Molinaro per la nuova società ‘Alessandria 2023’ che dovrà gestire i grigi, e dei sempre più probabili punti di penalizzazione che dovrebbero arrivare sul groppone del sodalizio mandrogno per la mala gestione degli adempimenti di settembre, entra anche la magistratura di Brescia. Destinatario il dt dell’Alessandria Ninni Corda.
La notizia
Questa mattina alle 6 il ‘Giornale di Brescia’ on line, in un pezzo a firma Andrea Cittadini dal titolo “Usura e scommesse: indagati calciatore e dirigente di serie C”, ha pubblicato la notizia che “… il calciatore Cristian Anelli e il dirigente Ninni Corda … risultano iscritti nel registro degli indagati della Procura di Brescia nell’ambito dell’inchiesta sulla presunta usura ai danni di un 28enne ex direttore sportivo di una formazione di calcio dilettantistico bresciano…”.
La posizione del dt Ninni Corda
Posto che in queste vicende bisogna andarci con i piedi di piombo, da quanto si apprende (Corda non parla, ndr) pare che la sua posizione sia estranea e lontana dalle scommesse, ma riguardi invece la presunta usura. Il dirigente sardo, infatti, avrebbe prestato soldi al 28enne scommettitore (ora irreperibile e forse ludopatico) senza averli indietro, mentre l’accusatore sostiene di avergliene resi di più. La vicenda è molto più articolata, sono stati arrestati in 3 e le indagini proseguono. Quanto a Corda, persone a lui vicine sostengono la sua estraneità alla vicenda e lo dipingono sereno e tranquillo, visto che alcuni giorni fa ha raccontato tutto ai carabinieri incaricati dell’indagine.