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Riceviamo e pubblichiamo un comunicato di Confartigianato Alessandria.

La richiesta di Confartigianato di indicare lo stabilimento di produzione sulle etichette dei prodotti alimentari si fonda sulla necessità di fornire informazioni al consumatori in un mercato fortemente globalizzato.

Nei primi dieci mesi del 2014 l’Italia importa prodotti alimentari da 148 Paesi per 21.387 milioni di cui un quarto (24,1%) da Paesi extra UE. In particolare dall’Asia orientale proviene il 7,5% dell’import, il 6,3% dall’ America centro meridionale, il 3,8% dall’Africa, il 3,3% dai Paesi europei non UE.

Su base annua l’import di prodotti alimentari dai Paesi extra UE supera del 2,8% il fatturato delle imprese del settore alimentare di Toscana e Liguria messe insieme.

I numeri della globalizzazione alimentare mostrano flussi commerciali ingenti da Paesi molto lontani: dall’Indonesia importiamo 788 milioni di prodotti alimentari, più che da Belgio (767 milioni) e Polonia (726 milioni); dalla Thailandia importiamo 266 milioni di prodotti alimentari, più che dagli Stati Uniti (212 milioni); dalla Cina importiamo 202 milioni di euro di prodotti alimentari, più che dalla Grecia (196 milioni) e più che dalla Svizzera (194 milioni).

I primi 30 Paesi per importazioni Prodotti alimentari – Gennaio-Ottobre 2014

(mln euro – Elaborazioni Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat)

(null)

L’import di prodotti alimentari nei primi 10 mesi del 2014 da aree extra UE

(mln euro – Elaborazioni Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat)

(null)

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