La Guardia di Finanza di Tortona, nell’ambito di un’attività investigativa a contrasto del lavoro sommerso, ha individuato una lavanderia industriale che operava senza rispettare le più elementari norme a tutela dell’ambiente.
Il fatto
Al momento dell’accesso dei finanzieri, l’esercizio commerciale era in piena attività con diverse lavatrici industriali ed asciugatrici in funzione, oltre a numerosi bidoni di detersivo e solventi chimici utilizzati per il trattamento della biancheria. Il controllo ha permesso di accertare che la titolare, una 50 enne di origine cinese, smaltiva in modo irregolare i rifiuti liquidi prodotti, peraltro considerati rifiuti speciali pericolosi ed altamente inquinanti per il loro contenuto di acidi ed aggressivi chimici.
Al momento dell’accesso, all’interno della società erano presenti numerosi dipendenti, la cui posizione INPS è al vaglio delle fiamme gialle tortonesi e del personale dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Alessandria.
I rilievi
Da quelli eseguiti con l’ausilio del personale A.R.P.A. di Tortona, è emerso che, attraverso un sistema di tubazioni collocate sotto il pavimento della lavanderia, i rifiuti liquidi venivano sversati direttamente nella rete fognaria comunale ed inoltre, nell’area retrostante allo stabilimento, era presente un piccolo impianto utilizzato per bruciare materiale solido nel quale sono state trovate tracce di plastica fusa.
L’azienda deteneva anche una cisterna, contenente gasolio da autotrazione, utilizzata per rifornire i mezzi della ditta, senza essere in possesso dell’autorizzazione antincendio e dei previsti permessi urbanistici.
Per questi reati la titolare è stata denunciata alla Procura della Repubblica di Alessandria.