“Cittadinanza e tregua” è stato il tema dell’approfondimento tenutosi nel pomeriggio di sabato 18 settembre presso il Teatro Comunale di Alessandria. Sul palco della sala Ferrero si sono confrontati quattro relatori con una riflessione della tematica ben distinta ma che allo stesso tempo ha stimolato reciprocamente i vari partecipanti. A prendere la parola per primo è stato Alberto Sinigaglia, giornalista e presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Piemonte, il quale ha immediatamente fatto un richiamo a “La Tregua” di Primo Levi, spiegando quanto ai tempi per Levi fosse stato difficile farsi riconoscere come scrittore. Uno scrittore che non solo ha raccontato, ma ha anche messo a conoscenza dei fatti il cittadino, il quale per essere tale deve essere informato. Ecco spiegato quale sia il problema del cittadino odierno: la disinformazione, perché il cittadino di oggi non è più in grado di informarsi e deve re-imparare a farlo. Un cittadino quello odierno, come ha spiegato in seguito Alberto Pirni (docente della scuola superiore Sant’Anna), che ha perso anche un altro aspetto essenziale per mantenere tale status: il bilanciamento tra diritti e doveri, un aspetto fin dalle origini possibile solo grazie alla partecipazione alla vita e all’andamento della polis che rendeva l’uomo cittadino, il quale ad oggi ha bisogno di riabilitare il proprio senso del dovere civico. In seguito Paolo Bonvicini (Associazione Estacion Esperanza), con il suo intervento “Violenza e pace positiva”, ha spiegato come una tregua sia sempre possibile, in contrasto con la riflessione dell’ultimo relatore, Laura Silvia Battaglia (Vesalius College di Bruxelles), la quale attraverso alcuni riflessioni sullo scenario geo-politico di due stati (Siria e Yemen), ha dimostrato come la tregua in guerra non venga più rispettata e che per tutti coloro che vivono in terre di conflitto la tregua non esista.
Federica Riccardi