La Cia di Alessandria esprime delusione per la decisione in udienza preliminare dell’ “Eternit bis” a Torino che prevede la modifica dell’accusa a Schmidheiny da omicidio volontario a colposo e il trasferimento dei casi ad altre Procure.
“La prima sensazione è che le 258 vittime non vedranno più giustizia – commenta il vicedirettore, casalese, della Cia di Alessandria Germano Patrucco -: il processo sarà spacchettato e questo comporterà inevitabili lungaggini a causa della ripresa, dal principio, dello studio dei casi. Al di là della considerazione negativa che proviamo per i fatti giudiziari, il nostro invito è proseguire nell’opera di smantellamento delle fibre di amianto. Ora c’è il secondo bando per le operazioni di bonifica con contributi previsti dallo Stato, è necessario proseguire in questa direzione“. Conclude Patrucco: “Ci auguriamo che la ricerca medica e scientifica avanzi con profitto: ci sono, purtroppo, tante esperienze da esaminare e il problema clinico deve essere continuamente studiato“.