«Finalmente un nuovo processo, con un’imputazione diversa da quella per la quale era stato prescritto. Non si tratta di omicidio volontario ma l’accusa di omicidio colposo plurimo aggravato dalla previsione dell’evento è comunque molto grave e per questa Stephan Schmidheiny sarà processato, solo a Vercelli per circa 200 morti. Ora al fianco del comuni del Monferrato c’è anche la Presidenza del Consiglio dei Ministri». Sono state queste le principali parole del sindaco di Casale Monferrato Titti Palazzetti durante la conferenza stampa indetta oggi nel palazzo comunale per commentare la decisione – del giorno prima – del Gup di Torino in merito al cosiddetto processo “Eternit bis” e al rinvio a giudizio del magnate svizzero proprietario dell’Eternit di Casale Monferrato.
A quello del primo cittadino, che ha parlato anche a nome degli altri paesi costituitisi parte civile (Ozzano, Rosignano, Cella Monte e Ponzano), hanno fatto seguito diversi altri interventi.
Per AFEVA (l’associazione dei famigliari delle vittime dell’amianto) hanno parlato la presidente Giuliana Busto: «Continuiamo la lotta iniziata tanto tempo fa al fianco della gente» e Bruno Pesce, che, dopo una considerazione in tema di giustizia: «Schmidheiny rischia condanne e processi che potrebbero moltiplicarsi» ha invece ragguagliato sulla situazione della ricerca, con fondi destinati all’UFIM (Unità Funzionale Interaziendale ASO AL – ASL AL per la diagnosi e terapia del mesotelioma) in arrivo dagli accantonamenti derivanti dalle transazioni risarcitorie dei singoli cittadini con gli avvocati del magnate svizzero.
Alla conferenza si sono espressi anche i rappresentanti dei sindacati. Nicola Pondrano di CGIL ha ricordato il Disegno di Legge presentato dalla senatrice Camilla Fabbri il giorno precedente che si propone di riordinare, coordinare e integrare tutta la normativa in materia di amianto e, in merito al processo, ha affermato: «La decisione del Gup non è una sconfitta, auspichiamo che ci siano le condizioni affinché il processo a Vercelli si faccia bene».
Interventi anche per il sindaco di Mirabello Mauro Gioanola, per Luciano Bortolotto di CISL e per l’assessore all’ambiente di Casale Monferrato Cristina Fava, che ha aggiornato in merito alla bonifica e ai fondi stanziati dal Governo.
Ottimismo è arrivato dall’avvocato Esther Gatti, legale di parte civile dei comuni monferrini: «Si è dimostrato che chi gestiva sapeva ed era consapevole di ciò che avveniva. Schmidheiny risponderà».
In conclusione, il sindaco Palazzetti ha voluto lanciare alle famiglie delle vittime e alla popolazione un messaggio di ottimismo, pur senza desiderio di vendetta: «Che siano puniti in modo esemplare i comportamenti di chi inquina e trascura la salute dei cittadini per profitto, pregiudicando la vita delle generazioni a venire. Continuiamo il nostro impegno sui fronti di bonifica, giustizia e ricerca».