Potrebbe nascere a Casale Monferrato un centro di ricerca per la creazione del primo reattore a fusione nucleare? La candidatura del Casalese da parte della Regione Piemonte è stata fatta stamane in un incontro con la stampa a Torino del presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino, da quello dell’Unione Industriale Dario Gallina, dell’Enea Federico Testa e dal direttore del dipartimento fusione della stessa Enea Aldo Pizzuto. Invitato da Chiamparino, alla conferenza, ha partecipato anche il sindaco di Casale Monferrato Titti Palazzetti con gli assessori ai lavori Pubblici Sandro Teruggi e all’urbanistica Carlo Gioria.
Spiega il sindaco Palazzetti: «Stiamo lavorando da mesi a questa ipotesi che per il nostro territorio rappresenterebbe una autentica rinascita, una sorta di risarcimento dopo le tragedie dell’amianto. Fondamentale per aver ottenuto la candidatura è stato il know how sviluppato dai monferrini che potrebbe essere utile in tutti gli aspetti dell’indotto. Oltre al forte impatto occupazionale che questo polo potrebbe creare, la presenza sul nostro territorio di tecnici e scienziati avrebbe grandi e positive conseguenze.
Con i parlamentari, con la Regione e con Enea stiamo lavorando alacremente per portare avanti questa candidatura».
Dichiarazione Sindaco Titti Palazzetti e Assessore Angelo Di Cosmo su ipotesi di acquisto stabilimento Bauli-Bistefani
Da qualche ora su diversi media locali si è diffusa l’indiscrezione secondo la quale la Lindt & Sprüngli, azienda dolciaria svizzera, avrebbe acquistato l’ex stabilimento Bistefani situato nella zona industriale del Comune di Villanova e di proprietà della Bauli.
In attesa dell’ufficialità il sindaco di Casale Monferrato Titti Palazzetti commenta: «Che qualcosa stesse per avvenire lo avevamo intuito da alcuni giorni, siccome sono iniziate massicce opere di bonifica delle coperture dello stabilimento da parte della Bauli».
Continua l’assessore alle attività economiche Angelo Di Cosmo: «Con tanto entusiasmo e soddisfazione apprendo del possibile acquisto dello stabilimento. In questi momenti di difficile crisi occupazionale il nostro territorio ha bisogno di nuovi insediamenti industriali, veri propulsori dello sviluppo.
Auspicandomi che la notizia venga verificata sono contento che lo stabilimento possa essere acquistato da un’azienda che opera nello stesso settore. Questo porterebbe vantaggi al territorio che recupererebbe un’area dismessa e potrebbe ricollocare alcune professionalità con esperienza e all’acquirente che potrebbe riutilizzare attrezzature esistenti».