La settimana che si è appena conclusa ha visto purtroppo la conferma dell’aggravamento della recessione a livello globale cosi come si evince dall’ultimo bollettino economico della BCE. Questa situazione si sta concretizzando in un contesto internazionale dominato ormai da crescenti misure restrittive dalla difficile transizione verso la prossima Amministrazione negli Stati Uniti. Gli americani chiedono e vogliono da sempre la sicurezza interna e che l’economia prosperi per accontentare e supportare l’alto tenore di vita degli stessi americani, cioè della più potente nazione mondiale. Adesso, però, la domanda che tutti si pongono è proprio questa, cioè se Biden riuscirà a essere in grado di vincere questa enorme sfida che lo aspetta è cioè riportare l’ordine e la sicurezza nelle città del paese martoriate dalla violenza e se in economia riuscirà a fare meglio di Trumph. Dunque le sfide che attendono quest’ultimo sono numerose: dal rilancio economico appunto alla sicurezza nazionale e al potenziamento della tutela sanitaria con la riforma iniziata dal precedente presidente Obama, insieme a quella ambientale. In un momento in cui la Cina vara intanto nuove regole sulla micro finanza online, bloccando anche la quotazione storica per dimensione di Ant Group, società di Jack Ma. In ambito energetico, l’esplodere della pandemia da Covid 19 ha determinato l’accelerazione della transizione, dalle fonti di energia tradizionale a quelle green con conseguenze geopolitiche considerevoli. Anche la situazione turca sta togliendo il sonno a molti leader; Erdogan si muove sullo scacchiere medio orientale con abilità e spregiudicatezza e ha cambiato i vertici economici del Paese, nel tentativo di controllare la svalutazione della lira e l’inflazione, data la situazione non facile in cui versa il paese. Mentre la Belt & Road di Pechino, causa pandemia, dà più spazio a sanità e tecnologia per la conquista di una leadership globale.
Come si può vedere dal grafico dell’Istituto ISPI, la situazione Italiana è veramente difficile; c’è una fuga degli investitori stranieri dal nostro Paese rispetto all’anno precedente una contrazione in termini percentuale più del 70%.
Tant’è siamo come si suole dire artefici del nostro futuro, ma se il buongiorno si vede dal mattino qui è buio pesto…
Michele Minardi