Siamo invasi dai cinghiali: a volte sconfinano anche nei centri abitati

C’era anche CIA Alessandria-Asti all’incontro svolto in Provincia di Alessandria, giovedì 3 aprile, per fare il punto della situazione riguardo la Peste Suina Africana. Erano presenti i vertici istituzionali, rappresentanti del mondo politico o organizzativo, i tecnici, in collegamento il commissario straordinario Giovanni Filippini; Cia era rappresentata dalla presidente Daniela Ferrando e dal vicedirettore Franco Piana.

CIA ha insistito sulla poca incisività nelle azioni di depopolamento dei cinghiali, che fanno sempre più danni alle aziende agricole, oltre a diffondere l’infezione. La storia è sempre la stessa: si cincischia per non sparare, quando l’unica ‘cura’ che funzionerebbe sarebbe aprire alla caccia. Ma nessuno ha il coraggio do decidere. Senza dimenticare che è stata fallimentare la costosa scelta europea (e non è la sola, purtroppo) delle recinzioni, ormai distrutte in varie parti. Ma comanda l’ipocrisia e nessuno decide, forse per ragione elettorali. Chissà.

Però poi è stato spiegata la distinzione tra danni causati da ‘cinghiali sani’ e danni causati da ‘cinghiali infetti’. Un ragionamento senza senso. Sempre peggio.

CIA ritiene che questa burocrazia stia strozzando il settore agricolo, rallentando soluzioni a problematiche concrete. Gli agricoltori subiscono danni alle semine, alle produzioni e al raccolto finale, indipendentemente dalla presenza della malattia dei cinghiali. A fine vertice il clima era di ottimismo, ma CIA resta piuttosto scettica.

Di Raimondo Bovone

Ricercatore instancabile della bellezza nel Calcio, caparbio "incantato" dalla Cultura quale bisettrice unica di stile di vita. Si definisce "un Uomo qualunque" alla ricerca dell'Essenzialità dell'Essere.

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