“Riaprire non basta per garantirci un futuro. Se non riceveremo aiuti forti, concreti ed immediati, non sopravviveremo”.
Parte da un gruppo di pubblici esercizi (bar, ristoranti, pizzerie, pub, etc.) della città di Alessandria, ma coinvolge un più ampio gruppo di imprenditori, il movimento di protesta dall’evocativo nome #Nonvabeneperniente delle aziende alessandrine per richiamare l’attenzione delle Istituzioni sul grave stato di difficoltà nel quale versano dopo più di 2 mesi di lockdown senza ricevere gli aiuti promessi dal Governo e dagli enti territoriali, ma con i conti da pagare.
Una delegazione del gruppo di commercianti, accompagnata da Confcommercio, ha trovato ascolto, sostegno e appoggio presso il Comune di Alessandria dove oggi ha incontrato il sindaco e gli assessori al Commercio e al Bilancio. Questi i punti salienti del documento consegnato al sindaco Cuttica di Revigliasco, che verrà consegnato in Prefettura affinché le istanze arrivino direttamente al Governo:
1) rimodulazione dei contributi a fondo perduto per le aziende, considerando le perdite dell’intero 2020; 2) non cumulabilità dei contributi a fondo perduto con altre forme di aiuto o sostegno; 3) indennizzo per le bollette delle utenze di tutto il 2020; 4) estensione del credito di imposta sulle locazioni per tutto il 2020; 5) sospensione degli ISA (Indicatori Sintetici di Affidabilità); 5) estensione della Cassa Integrazione in Deroga per tutto il 2020; 6) rimodulazione completa del sistema fiscale; 7) sospensione di tutti i tributi fino al 31 gennaio 2021 e poi rateazione in 24 mesi; 8) rimborso del debito pregresso e di quello contratto per la “nuova liquidità “in periodi non inferiori ai 10 anni; 9) abbattimento drastico delle connessioni per gli incassi tramite POS; 10) fruizione a tempo alternato e gratuito di spazi pubblici, senza ulteriori oneri per le imprese, per il posizionamento di dehors e/o similari (anche per commercio al dettaglio no-food).
“La riapertura delle attività non è sufficiente alla sopravvivenza delle imprese – hanno spiegato gli imprenditori di #Nonvabeneperniente – la crisi ha colpito talmente duro che senza aiuti forti, incisivi ed immediati le imprese non riusciranno a programmare il proprio futuro a medio-lungo termine. Il tempo è il parametro fondamentale in questa situazione: non essere tempestivi con gli aiuti può voler dire, per molti, chiudere e non riaprire più”.
In aggiunta al documento, le seguenti imprese attueranno un’apertura ritardata rispetto al previsto 23 maggio, perché le condizioni per continuare l’attività sono insufficienti e non ne garantiscono la sostenibilità: Bar Corso, Cantone, L’Antica Caffetteria, Porfido, Chivitos.uy, Ristorante Il Gallo d’oro, Osteria della Luna in brodo, Ristorante Spinacorona, Il Chiodofisso, Mag Mell, Pizzeria Barbarossa, Ristorante Timo e Rosmarino, Bugia Nent, Maison Antonella, Vineria Mezzolitro, Ristorante La Chiacchierata, Roxy 45, Tigella Bella, La Fermata, La Prosciutteria, Il Pilota, Ristorante Duomo, Fermento, La Ghiottosa, Il Paladino, Caffè alessandrino, Caffè Verdi, Il Pizz’ino, Casa Signorelli, Da Diego, Mary Gasthaus, Cappelverde, Osteria del Vinacciolo, Al Rock, La Bussola, Asado, Il Borgo, La cucina di Francesca, Dr. Seller, Gallo Martino, Pizza Studios, Locatelli Bistrot, Lo Spiedo, iBar, Salone Gino Amisano asd cultur-ale, Pieropippocateringteem, La Pampelonne, Di noi tre, Irish pub, I due storti.