Il comparto della meccanica e della subfornitura piemontese lancia segnali positivi per quanto riguarda le performance aziendali, soprattutto da chi investe in innovazione (83%) e in formazione (88,9%).
Quasi sette imprenditori su dieci (67,8%) è infatti ampiamente soddisfatto dell’andamento attuale della propria impresa e il 66,1% ipotizza nei prossimi tre anni una crescita a livello generale del settore.
Un clima positivo che parte dalla chiusura dell’esercizio del 2014 rispetto a tre anni fa: ben il 62% ha registrato un incremento dei fatturati mentre il 24,1% dichiara stabilità e il 13,8% un calo. Anche l’occupazione è aumentata per ben il 47,1% delle aziende piemontesi e si è mantenuta complessivamente stabile per il 43,1%. Solo il 9,8% ha dovuto ridurre l’organico.
Le previsioni per l’anno in corso seguono questo percorso di crescita, con oltre la metà delle aziende (54,2%) che prospetta un incremento dei fatturati e l’8,5% un calo. Sul fronte dell’occupazione il 71,4% è intenzionato a mantenere stabile il numero di dipendenti e il 22,4% ad aumentarlo.
Una situazione generale positiva che si riflette anche sul portfolio ordini attuale, che permette di sostenere le esigenze finanziarie di quasi otto aziende su dieci (78%) e sulla liquidità aziendale, giudicata sufficiente o buona dal 90,5%.
Questa la fotografia delle imprese del comparto piemontese della meccanica e della subfornitura scattata dall’Osservatorio MECSPE realizzato da Senaf in occasione di MECSPE, la fiera internazionale delle tecnologie per l’innovazione (Fiere di Parma, 26 -28 marzo 2015). La manifestazione, punto di riferimento per il settore, darà la possibilità di trovare prodotti all’avanguardia, tecnologie innovative, partner con cui sviluppare occasioni di business e soluzioni per migliorare la propria produzione. Una rassegna completa con 1.229 espositori, 31 isole di lavorazione, 15 quartieri tematici, 9 saloni tematici, 10 piazze d’eccellenza, 103 tra convegni e miniconferenze organizzati da aziende, università e istituti di ricerca.
“Le imprese della meccanica e della subfornitura piemontese credono fortemente nella ripresa del settore e dall’Osservatorio MECSPE emergono indicazioni importanti per il loro sostegno nel percorso di sviluppo – commenta Emilio Bianchi, Direttore di Senaf –. Le aziende crescono, investono e hanno fiducia nel mercato, ma sono quelle che hanno puntato sull’innovazione e sulla formazione ad aver ottenuto le migliori performance aziendali. Asset, insieme all’internazionalizzazione, che possono fare la differenza migliorando significativamente la competitività delle nostre imprese. Ma gli imprenditori vanno sostenuti e lo Stato può dare un valido contributo eliminando tutte quelle barriere, come la burocrazia e gli aspetti fiscali, considerate come i principali fattori che minano lo sviluppo delle imprese.”
Oltre alla “Burocrazia” (83,3%) e agli “Aspetti fiscali” (78%), indicati come i principali fattori critici per lo sviluppo aziendale, si segnalano anche la “Concorrenza del mercato” (77,2%), il “Costo della forza lavoro” (74,4%) e “l’Incertezza normativa” (73,2%).
Per quanto riguarda l’export, l’82,5% dichiara di esportare i propri prodotti e servizi, con un’incidenza variabile: il 28,1% afferma di realizzare all’estero “meno del 10%” del proprio fatturato, il 33,3% “dall’11% al 25%”, il 12,3% “dal 26% al 45%” e l’8,8% “supera il 45%”. Chi esporta punta prevalentemente verso gli Stati dell’Europa Centro-Occidentale (80,9%).
“Le imprese piemontesi hanno colto le opportunità provenienti dai mercati esteri ma è necessario crescere di dimensioni per essere competitive – prosegue Emilio Bianchi -. Spesso questo richiede ingenti sforzi sia economici sia organizzativi e per questo le aziende del comparto della meccanica e della subfornitura, che impiegano in prevalenza meno di 50 dipendenti, devono trovare soluzioni alternative. Tra queste le reti d’impresa, che permetterebbero di presentarsi al mercato in maniera aggregata mantenendo comunque la propria identità aziendale. Uno strumento, come emerge dall’Osservatorio MECSPE, utilizzato attualmente solo dal 64,7% degli imprenditori, ma che trova il giudizio positivo di oltre tre quarti delle aziende.”
Tra i principali vantaggi che hanno spinto le aziende a far parte di una rete d’impresa si segnalano quelli di “Affrontare meglio il mercato e gestire le commesse” (per il 41,2% degli imprenditori) e di “Ampliare l’offerta” (41,2%).
I dati dell’Osservatorio mostrano quindi un comparto, quello della meccanica e subfornitura, particolarmente reattivo e strategico per l’intera industria manifatturiera.
Secondo Movimprese1, in Piemonte sono 38.777 le imprese dell’industria manifatturiera attive nel quarto trimestre 2014. Nelle singole province si registrano, nello stesso periodo, a Torino 18.906 aziende (pari al 48,8% del totale regionale), a Cuneo 5.622 (14,5%), a Alessandria 3.930 (10,1%), a Novara 3.390 (8,7%), a Biella 2.005 (5,2%), a Asti 1.912 (4,9%), a Vercelli 1.608 (4,1%) e a Verbano-Cusio-Ossola 1.404 (3,6%)