Tipi di miele del territorio

Nel 2024 sono aumentate del 23% le importazioni di miele straniero, mentre le anomalie climatiche, con l’alternarsi di caldo, siccità e maltempo, hanno causato problemi alle fioriture costringendo gli apicoltori a ricorrere alle alimentazioni di soccorso per salvare gli alveari.

Notizie emerse da un’analisi Coldiretti in occasione della Giornata mondiale delle Api (20 maggio), occasione importante per far conoscere la “bee economy”, settore del Made in Italy fondamentale per difendere la biodiversità, oggi a rischio per clima e concorrenza sleale.

Nei primi due mesi dell’anno sono arrivate 4.800 tonnellate di miele straniero, di cui oltre ¼ di provenienza Extra Ue, spesso di bassa qualità e a prezzi stracciati, che esercita una pressione al ribasso sulle quotazioni di quello italiano, mettendo in difficoltà i produttori nazionali, secondo l’analisi Coldiretti su dati Istat. L’Ungheria di Orban ha praticamente raddoppiato le vendite nel nostro Paese.

Alla concorrenza estera si aggiungono i problemi dei cambiamenti climatici: l’abbassamento delle temperature ad aprile durante la fioritura dell’acacia, con pioggia e neve, ha danneggiato le produzioni sulle regioni centro-settentrionali.

Il miele

Quello nazionale, senza coltivazioni Ogm (ammesse in Cina) si riconosce dall’etichettatura di origine obbligatoria. La parola Italia deve essere presente per legge sulle confezioni di miele raccolto interamente sul territorio nazionale (es. Miele italiano), mentre nel caso in cui il miele provenga da più Paesi dell’unione Europea, l’etichetta deve riportare l’indicazione “miscela di mieli originari della Ue” indicando il nome dei Paesi. Se invece proviene da Paesi extracomunitari deve esserci la scritta “miscela di mieli non originari della Ue” con il nome dei Paesi, mentre se si tratta di un mix va scritto “miscela di mieli originari e non originari della Ue”, anche qui indicando i nomi.

La nuova direttiva

In tale direzione va la nuova Direttiva Breakfast varata dall’Unione Europea che introduce un’etichetta obbligatoria e chiaramente visibile del paese di origine, e avvia un processo per creare un sistema di tracciabilità del prodotto. Nel caso di miscele, l’etichetta includerà anche la percentuale per ciascun Paese di provenienza. 

I consumi

In Italia si consuma 1/2 kg di miele a testa all’anno, sotto la media europea che è di 600 gr., ma un terzo rispetto alla Germania, secondo il Centro Studi Divulga. L’Italia vince però in biodiversità con più di 60 varietà, dal tiglio agli agrumi, dall’eucalipto all’acacia, dal castagno al rododendro, fino a quelli speciali in barrique o aromatizzati.

Di Raimondo Bovone

Ricercatore instancabile della bellezza nel Calcio, caparbio "incantato" dalla Cultura quale bisettrice unica di stile di vita. Si definisce "un Uomo qualunque" alla ricerca dell'Essenzialità dell'Essere.

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