Cos’è un ETF?
L’acronimo deriva dall’inglese Exchange Traded Fund e si tratta di fondi a gestione passiva, negoziati in Borsa proprio come le azioni.
Nati negli Stati Uniti ad inizio anni ‘90, sono entrati a far parte dei titoli fruibili dagli investitori italiani solo all’inizio degli anni 2000.
Caratteristiche
Semplicità: gli ETF sono strumenti a gestione passiva il cui obiettivo è quello di replicare l’andamento di un indice che può essere azionario, obbligazionario, di materie prime, ecc..)
Trasparenza: replicando l’andamento di un indice noto sul mercato, l’investitore conosce esattamente il profilo di rischio/rendimento ed i titoli in cui sta investendo.
Economicità: non essendo fondi attivi e quindi gestiti da società (che trattengono una percentuale del capitale investito come remunerazione del lavoro), permettono di accedere a posizioni/strumenti che avrebbero costi percentuali molto più alti e che alla fine ricadrebbero sul vostro investimento.
Diversificazione: alcuni ETF permettono di avere in portafoglio aziende o strumenti che sono geograficamente situate in parti diverse del mondo (Stati Uniti, Europa, Cina, Africa) mettendo al sicuro i nostri risparmi da crisi o guerre.
Fiscalità: con l’acquisto di un ETF ad accumulazione, il pagamento delle tasse sul capital gain sarà rimandato al momento in cui decideremo di vendere gli strumenti e ritirare il profitto.
Gli ETF possono essere una buona soluzione per chi punta alla diversificazione dell’investimento con un rischio contenuto.
Un lato negativo è rappresentato dal fatto che siano strumenti precostituiti e che l’investitore non possa scegliere gli strumenti da avere all’interno del paniere.
Andrea Coslovi