Confindustria Piemonte: segnali positivi dalle imprese
L’indagine congiunturale trimestrale, realizzata a giugno da Confindustria Piemonte e dall’Unione Industriale di Torino, conferma e rafforza i segnali di miglioramento già delineati a marzo. La ripresa sta acquistando velocità, coinvolgendo anche settori, territori e tipologie dimensionali che nei mesi scorsi avevano manifestato maggiore incertezza.
Tutti gli indicatori registrano un buon progresso, rispetto a marzo, sia nel manifatturiero che nel terziario. Le 1.200 imprese del campione si attendono, per i prossimi mesi, una crescita di attività e ordini: i saldi complessivi riferiti a produzione e ordinativi migliorano di oltre 10 punti percentuali, dopo i 17-18 punti guadagnati a marzo. Molto significativa l’accelerazione dell’export, dopo un lungo periodo di difficoltà. Diminuisce considerevolmente il ricorso alla CIG (che sta ritornando su livelli fisiologici); aumenta la quota di imprese che hanno in programma investimenti significativi. In ulteriore salita il tasso di utilizzo di impianti e risorse, tornato sui valori medi di lungo periodo. Si rafforzano notevolmente anche le attese delle imprese di minori dimensioni (sotto i 50 addetti), anche se gli indicatori rimangono meno positivi rispetto alle grandi imprese.
Marco Gay, Presidente di Confindustria Piemonte: «L’indagine ci permette di guardare con fiducia ai prossimi mesi. Insieme alla chiara volontà del tessuto industriale piemontese, i driver della ripresa sono soprattutto quattro: il contenimento della pandemia attraverso la campagna vaccinale, la ripresa globale, l’intenzione delle imprese di investire e l’avvio del PNRR con l’arrivo della prima tranche di aiuti già prima dell’estate, senza dimenticare la programmazione regionale 2021-2027. L’Europa è uscita rafforzata dalla crisi: non era scontato che venisse approvato un programma di spesa ambizioso e sfidante. È stata una conferma del fatto che solo attraverso una maggiore integrazione i paesi europei potranno giocare da protagonisti sulla scena mondiale. Oggi abbiamo gli strumenti per trasformare la ripartenza in ripresa»