“La provincia di Alessandria ha una grande vocazione vitivinicola e vanta più di 2000 imprese nel comparto, parecchie associate a Confagricoltura. I nostri tecnici hanno fornito l’assistenza necessaria durante tutta la campagna per ottenere eccellenti uve e ottimi vini. Siamo certi che, nonostante le difficoltà causate dal periodo complicato che stiamo vivendo, sarà possibile ottenere i risultati sperati” ha asserito il presidente di Confagricoltura Alessandria, Luca Brondelli di Brondello.
GAVI
Nella seconda-terza decade settembre si attende la vendemmia di un vitigno vigoroso e tendenzialmente produttivo, il Cortese, che ben si adatta a diversi tipi di terreno, ma è su quelli poveri e ben esposti che esprime la migliore qualità.
Confagricoltura Alessandria ha sentito il presidente del Consorzio Tutela del Gavi, Roberto Ghio, il quale ha affermato: “L’inizio di questa annata prevedeva un anticipo del ciclo vegetativo della pianta; infatti, a marzo si è verificato un germogliamento precoce, ma durante i mesi successivi le fasi fenologiche si sono riallineate man mano con le medie stagionali. Nel mese di giugno si è osservato un rallentamento dello sviluppo della pianta dettato dalle precipitazioni con piovosità sopra la media ventennale e temperature massime che hanno superato poche volte i 30°C”.
Per quanto riguarda le problematiche fitopatologiche e le tecniche specifiche dell’annata 2020, il Consorzio ha rilevato che in generale la presenza di umidità e le temperature miti hanno generato le condizioni ideali per lo sviluppo dei patogeni fungini; in particolare la pressione oidica è stata elevata fino all’invaiatura. Inoltre, presenza e recrudescenza importante di Flavescenza Dorata e di Mal dell’Esca sono rilevanti; tra gli eventi estremi si sono registrate temperature elevate tra la fine del mese di luglio e l’inizio del mese di agosto, che hanno causato scottature sulle uve, ed eventi temporaleschi misti a grandine, in modo puntiforme, che hanno danneggiato lievemente gli acini.
Attualmente le condizioni sanitarie sono buone; isolatamente si è osservato i primi singoli acini con marciumi.
A proposito di qualità e quantità delle uve di quest’anno, considerando i dati medi raccolti dagli ultimi 10 anni ad oggi, ad avviso di Ghio, si potrebbe prevedere il raggiungimento della maturità tecnologica di raccolta verso la metà di settembre, distinguendo qualche giorno di anticipo nelle zone più precoci e qualche giorno di ritardo nelle zone più tardive, ma per la qualità bisogna attendere il prossimo periodo; dal punto di vista quantitativo le stime riportano un produzione media intorno o leggermente superiore a quella dello scorso anno, comunque nel rispetto delle rese del disciplinare DOCG o della specifica determina legislative.
L’argomento manodopera non preoccupa: Ghio ha dichiarato a Confagricoltura che non si segnalano casi particolari nel reperimento della manodopera nella zona del Gavi, poiché è un problema che si era manifestato già negli anni precedenti e quindi risolto.
“L’andamento del rilascio dei contrassegni di stato per il Gavi DOCG ha visto un alternarsi del segno più e meno nel corso dei primi 7 mesi del 2020, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. In quest’ultimo mese di luglio si registra un trend positivo con un numero di fascette di Gavi DOCG rilasciate pari a poco meno di 1,3 milioni, ovvero circa il 16 % in più del luglio 2019” ha detto il Presidente del Consorzio Tutela del Gavi.
COLLI TORTONESI
Per Gian Paolo Repetto, presidente del Consorzio Tutela Vini Colli Tortonesi, la qualità delle uve dei Colli Tortonesi è buona. Nelle aree con uve senza fitopatie, quest’anno la vegetazione ha avuto un buon equilibrio durante tutta la stagione.
“Alcune zone sono state colpite da grandine, che ha compromesso aree molto localizzate, l’oidio sui vitigni sensibili, come Cortese, Favorita e Dolcetto è stato sicuramente il problema più importante, peronospora tardiva sulle femminelle e Tignoletta sono stati evidenti, anche se non in maniera preoccupante” ha asserito Repetto.
Per la questione reperimento di manodopera per la vendemmia, i Colli Tortonesi contano ancora molto su forze interne o locali per la vendemmia e quindi, ad avviso del Presidente del Consorzio, risentono meno di questo problema. Per le aziende che utilizzano le cooperative il problema del rientro dei lavoratori dalle nazioni di origine è invece sentito.
Parlando con Confagricoltura della situazione del mercato e dei riflessi legati al Coronavirus sulle vendite, Repetto ha dichiarato: “Come per tutte le denominazioni legate all’HO.RE.CA., il COVID si è fatto sentire. Il Derthona Timorasso ha avuto un rallentamento che ci ha fatto perdere alcuni mesi di vendite; questo, volendo vedere l’aspetto positivo, ci farà forse uscire per la prima volta con il giusto affinamento per un grande bianco da invecchiamento. Ora sembra essersi ripreso in gran parte dei mercati di riferimento. Le Barbere legate alla GDO sembra non abbiano subito, invece, grandi rallentamenti”.
Attorno al 12 settembre, tempo permettendo, dovrebbe iniziare la raccolta delle uve Dolcetto.
Per l’uva Barbera l’epoca di vendemmia di quest’anno è intorno al 20 settembre.
“I nostri vini sono volano dell’economia locale, simbolo di imprenditorialità efficiente ed eccellenza del territorio. Confagricoltura alza i calici e plaude con orgoglio a tutti gli attori della vendemmia 2020” ha concluso il presidente Luca Brondelli di Brondello.
I NUMERI DEL VINO PIEMONTESE
(si prega di citare: Elaborazioni Confagricoltura su dati Regione Piemonte)
Anno 2020
Aziende (n.) Superficie vitata (ha)
Provincia
ALESSANDRIA 2.390 10.473,05
ASTI 3.267 13.925,39
BIELLA 160 212,71
CUNEO 4.184 15.643,16
NOVARA 181 511,28
TORINO 1.116 826,30
VERBANOCUSIO-OSSOLA 23 11,27
VERCELLI 136 197,39
10.862 aziende viticole
41.800 ettari di vigneto
20 vini docg e 41 vini doc
2,4 milioni di ettolitri di vino (produzione stimata annata 2020) per volume
complessivo di 320 milioni di bottiglie
54 cantine cooperative con circa 12.000 soci
280 imprese industriali produttrici di vini e distillati con circa 3.300 addetti
14 consorzi di tutela
Export vini piemontesi: circa 195 milioni di bottiglie (60% della produzione) per un valore stimato di 1 miliardo di euro (22% del valore complessivo dell’export agroalimentare piemontese)