CERTIFICATI: UNA SICUREZZA NEI MOMENTI BUI
Nati a cavallo tra gli anni ’80 e ’90 in Germania, i certificati (certificates in inglese) hanno da subito avuto grande successo anche in Italia in quanto utilizzati con finalità di investimento per alcune caratteristiche che li contraddistinguono dagli altri strumenti.
Si tratta di strumenti derivati cartolarizzati emessi da banche o emittenti al fine di offrire agli investitori delle alternative ai classici prodotti e che permettono di diversificare il portafoglio, sfruttando i diversi scenari di mercato.
Una delle caratteristiche che li distingue da alcune azioni sta nel fatto che non diano diritto al dividendo in quanto viene utilizzato dall’emittente per negoziare opzioni che a seconda dei casi possono proteggere dai ribassi, garantiscono un flusso cedolare periodico o un’ottimizzazione dei rendimenti.
I panieri (basket) dei certificates possono essere composti utilizzando come sottostante ETF, materie prime, valute o azioni.
Pur essendo negoziati sui mercati regolamentati, sono soggetti al rischio di fallimento dell’emittente e nel caso vi trovaste in questa situazione (anche se avevate acquistato dei certificati a capitale protetto), perdereste il vostro patrimonio e per questo motivo sono strumenti che devono essere utilizzati solo da investitori esperti in quanto è facile sbagliare, ad esempio scegliendo un paniere con strumenti ad elevata volatilità ma che non proteggono il nostro capitale.
Dal punto di vista fiscale invece sono molto utili in quanto permettono di recuperare le minusvalenze (qualora ci fossero), generate dagli altri investimenti.
Andrea Coslovi