Entro l’estate il centro riabilitativo “Teresio Borsalino”diventerà parte integrante del patrimonio dell’Azienda ospedaliera di Alessandria. Si tratta di una scelta strategica, fortemente voluta dalla Regione Piemonte e perseguita dalla direzione aziendale, con la fattiva collaborazione della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria.
L’acquisto da parte della Azienda ospedaliera alessandrina del 37.5% delle quote della Fondazione Borsalino (attualmente detenute da Fondazione CRAL) per la somma di 5 milioni di euro, indispensabili per arrivare al 100% della proprietà, comporterà come conseguenza lo scioglimento della società Borsalino 2000 s.r.l., costituita dalla stessa Azienda Ospedaliera e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria nel gennaio 2000 con l’obiettivo, realizzato, di rendere agibile una struttura devastata dall’alluvione del 1994.
E così l’assessorato alla sanità della Regione Piemonte e l’Azienda ospedaliera di Alessandria hanno definito, con reciproci atti amministrativi, la procedura di autorizzazione all’acquisto della totalità delle quote, partendo dalla considerazione che la partecipazione riveste carattere strategico nei piani aziendali.
“Dopo l’uscita della Regione Piemonte dal gravoso piano di rientro dal debito sanitario – ha precisato l’assessore alla Sanità Saitta – abbiamo avviato una seconda fase per lo sviluppo, partendo da operazioni importanti come la definizione dell’acquisto del presidio Borsalino di Alessandria, operazione strategica per futuri programmi di investimenti”.
Dal canto suo il presidente della Fondazione, Pier Angelo Taverna, ha commentato così l’operazione finanziaria: “Si conclude con reciproca soddisfazione il percorso che ha consentito di creare questo centro riabilitativo polifunzionale, divenuto polo sanitario d’eccellenza. L’impegno della Fondazione ha favorito il recupero di una struttura di grande valore funzionale e architettonico, progettata da Ignazio Gardella, rispondendo alla domanda sanitaria di alta specializzazione e sostenendo l’economia provinciale”.
In conclusione il presidente Taverna ha dato disponibilità, ai vertici della sanità locale e regionale, a valutare nuovi progetti per il Centro del mesotelioma e l’attività scientifica della stessa ASO.