Nel Decreto sostegno sono contenute importanti novità su uno dei problemi più sentiti dalle famiglie e dagli imprenditori italiani, cioè quello delle cartelle esattoriali che affligge da nord a sud milioni di contribuenti che si sentono tartassati e in qualche maniera ostaggio dell’Agenzia della Riscossione conosciuta con il nome di Equitalia.
Il tema della riscossione assume un ruolo centrale e fondamentale nel decreto Sostegni, che sicuramente e necessariamente aprirà la strada ad una riforma del sistema stesso della riscossione, macchina burocratica afflitta da troppi acciacchi …
Chiamato a dipanare questa matassa sarà sicuramente il Mef che metterà a punto e potrà definirne i contorni, entro la scadenza per la conversione in legge del decreto.
Dopo qualche giorno dall’uscita del Decreto sostegni cominciano a trapelare le prime precisazioni e delucidazioni dell’Agenzia delle Entrate riguardo le misure contenute all’interno del provvedimento stesso e anche sulla cosiddetta pace fiscale.
Queste prime precisazioni dell’Agenzia delle Entrate fanno riferimento alla proroga della rottamazione ter, alla cancellazione delle cartelle fino a 5mila euro e naturalmente toccano uno dei nervi scoperti più importanti, il prolungamento dei termini dei pagamenti per le rate che scadranno nel 2021.
Cancellazione cartelle fino a 5mila euro
Ma cosa vuol dire cancellazione delle cartelle fino all’importo di € 5000,00. Facciamo un’analisi più dettagliata e cerchiamo di capirne di più. Il decreto Sostegni prevede l’azzeramento di quelle cartelle d’importo inferiore a quella cifra ed iscritte a ruolo tra il 2000 e il 2010 per i contribuenti con un reddito dichiarato nel 2019 inferiore a 30mila euro. La norma cita che deve essere emanato un Decreto Attuativo di questa legge che secondo l’Agenzia delle Entrate verrà sicuramente emanato entro 30 giorni dalla conversione in legge del decreto, nel mentre, gli uffici dell’Agenzia dislocati sul territorio nazionale non procedono all’incasso di queste cartelle cioè alla loro riscossione, dunque restano in una sorta di stand–by, in attesa .
Inoltre l’approvazione del decreto ci dovrebbe dire la data di efficacia per la cancellazione dei ruoli, cioè da quando si può ritenere azzerato il debito. Ma poiché questo iter non si è ancora concluso visto che mancano ulteriori tasselli per completare il puzzle nel mentre la riscossione delle cartelle sotto i 5mila euro resta sospesa senza conseguenze particolari per il debitore.
Questa misura lo ricordiamo è tra le più controverse del decreto Sostegno, ed è stato uno dei nodi che ha portato al ritardo nell’approvazione del provvedimento economico stesso.
Infatti se da un lato il saldo e stralcio consente di sfoltire il magazzino dell’Agenzia delle Entrate Riscossione, da cartelle che sono ormai mature cioè vecchie di moltissimi anni, e come più volte sollecitato a più riprese dal Direttore Ruffini, c’è però da evidenziare che la richiesta è sempre stata quella di cancellare i carichi non più esigibili, cioè quei debiti relativi a soggetti deceduti, nullatenenti o falliti.
Proroga rottamazione ter
Anche sulla Rottamazione ter bisogna spendere qualche parola per fare capire ai contribuenti i punti salienti riguardo la proroga della stessa. Nel suo breve ma esaustivo chiarimento l’agenzia delle Entrate pone in prima istanza come condizione il fatto di non essere decaduti dalla sanatoria alla data di scadenza della proroga. Ciò’ vuole dire che bisogna essere in regola con i pagamenti previsti dalla domanda fatta, fino alla data delle sospensioni delle rate causa Covid che hanno interessato le rate in scadenza nel 2020 e nel 2021.In buona sostanza le rate scadute nel biennio.
Per quelli in regola la nuova data da tenere in considerazione è quella del 31 luglio 2021 che riguarda le rate la cui scadenza originaria era fissata nel 2020, mentre la proroga sarà inefficace non potrà essere presa in considerazione da chi fosse decaduto al 31 dicembre 2019. Questi contribuenti non in regola con i pagamenti arretrati ad ogni modo, possono riproporre una nuova domanda di rateazione per le somme insolute. Inoltre, la proroga di fine novembre non sarà valida per chi non avesse rispettato la scadenza del 31 luglio 2021. Ad ogni modo, ed in entrambi i casi (scadenze del 31 luglio e del 30 novembre) è ammessa la tolleranza di 5 giorni di ritardo prevista per la rottamazione ter.
Prolungamento termini rate 2021
Come scritto sopra uno degli aspetti più importanti del provvedimento riguarda il prolungamento dei termini per effettuare i relativi pagamenti delle somme rimaste insolute cioè non pagate dal contribuente.
Dunque parliamo di una proroga che entra nel pacchetto di novità fiscali del decreto Sostegni. Le scadenze adesso da tenere fortissimamente a mente sono due:
31 luglio 2021, che interessa e riguarda le rate in scadenza il 28 febbraio, il 31 marzo, il 31 maggio, il 31 luglio e il 30 novembre 2020;
30 novembre 2021, per quanto riguarda le rate in scadenza il 28 febbraio, il 31 marzo, il 31 maggio e il 31 luglio 2021.
Per queste nuove scadenze è previsto un termine di tolleranza di cinque giorni.
In relazione invece alle cartelle già notificate al contribuente, è prevista una proroga delle attività dell’Agenzia delle Entrate e dell’AdER. Infatti il decreto Sostegni dispone una nuova sospensione fino al 30 aprile 2021 della scadenza per i pagamenti relativi alle cartelle già notificate. Adesso questo termine ultimo viene portato in avanti di altri 30 giorni per concedere più di tempo ai contribuenti. Dunque per versare la somma dovuta cioè Il debito, va pagato entro la nuova data prevista viene fissato al 31 maggio 2021.
Comunque il contribuente può chiedere sempre entro la stessa data cioè 31 maggio 2021, una dilazione.
Le nuove domande per la rottamazione vanno trasmesse entro la fine dell’anno, dunque entro il 31.12.2021. Il contribuente per decadere dal piano di rientro che è prevista solo con il mancato versamento di dieci rate e inoltre è stato ampliato dal legislatore la soglia di debito entro la quale non occorre dimostrare lo stato di difficoltà del debitore che è stata portata da 60mila a 100mila euro. Ciò vuol dire che, entro i limiti dell’importo di 100 mila euro, sarà possibile per il contribuente in difficoltà fare la domanda e chiedere come durata della rateazione, un massimo di 72 rate mensili.
Ed è anche su tale aspetto che il decreto Sostegni inserisce un primo tassello. Entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto, il MEF è chiamato a presentare in Parlamento un proprio piano di riforma della riscossione, volta a cancellare in automatico quei crediti non più esigibili, una volta trascorsi cinque anni dalla data di affidamento all’agente della riscossione.
Pace fiscale: nel decreto Sostegni la sanatoria avvisi bonari per le partite IVA
Trova spazio nel nuovo decreto economico la definizione agevolata degli avvisi bonari, rivolta alle partite IVA che, causa Covid, hanno perso più del 30 per cento del volume d’affari nel 2020 rispetto al 2019.
La definizione agevolata degli avvisi bonari riguarderà le comunicazioni di irregolarità relative al 2017 e al 2018, ossia: quelle elaborate entro il 31 dicembre 2020 e non notificate a causa della sospensione delle attività di notifica degli atti di riscossione; quelle che verranno predisposte entro il 31 dicembre 2021.
Sarà l’Agenzia delle Entrate ad inviare al contribuente la proposta di sanatoria, selezionando i beneficiari della definizione agevolata sulla base dei dati della dichiarazione IVA 2021 o delle dichiarazioni dei redditi. L’importo dovuto sarà scontato di sanzioni e somme aggiuntive.
Michele Minardi