La Legge di Bilancio approvata dalla Camera dei deputati, che adesso passerà per la definitiva approvazione al Senato, prevede tra le varie misure che la compongono una molto importante, che è l’esonero per un anno dai contributi previdenziali dovuti da autonomi e professionisti con perdite 2020; vediamo in breve sintesi come funziona.
La norma in questione fa sì che l’anno 2021 è già stato ribattezzato anno bianco della previdenza per i lavoratori autonomi, che se rientrano in determinati requisiti di fatturato e hanno subito una perdita consistente, riguardo i compensi percepiti, non pagheranno i contributi previdenziali 2021. Infatti La Legge di Bilancio propria con la misura di cui sopra, prevede per loro l’esonero dei versamenti dei contributi previdenziali, limitato al solo anno 2021, se nel 2019, cioè, hanno incassato fino a 50mila euro e nel 2020 l’anno che stiamo per lasciare definitivamente e che pochi o quasi nessuno rimpiangerà, hanno subito un calo del fatturato pari ad almeno il 33%.
La misura come detto è contenuta nella nuova Legge di Bilancio 2021, ed è stata introdotta su pressioni dei partiti di opposizione, Lega in primis con il sostegno molto importante di Fratelli d’Italia e Forza Italia proprio con un emendamento approvato in commissione alla Camera, che dunque troverà spazio nel nuovo testo definitivo della manovra, appena approvata in uno dei due rami del parlamento, e passata nell’altro ramo per la lettura definitiva. I tempi di approvazione sono ormai strettissimi e risicati, il testo è stato in aula alla Camera dei deputati da martedì 22 dicembre, è passata proprio ieri con la sua approvazione con voto di fiducia, e adesso non si attendono ulteriori modifiche nemmeno in Senato, proprio in considerazione del fatto che l’approvazione definitiva deve avvenire entro la fine dell’anno.
La manovra non contiene ulteriori dettagli su questo specifico esonero o esenzione che dir si voglia: criteri e modalità per la sua applicazione verranno fissati da uno o più decreti attuativi del ministero del Lavoro, di concerto con il ministero dell’Economia. Detto questo la norma fissa le linee guida generali e stanzia i primi finanziamenti a riparto. Nel dettaglio, viene istituito un Fondo specifico con una dotazione finanziaria iniziale di 1 miliardo di euro per l’anno 2021, che costituisce anche il limite di spesa.
Beneficiari
Ma chi sono poi in definitiva coloro i quali beneficeranno di questo esonero. L’esenzione parziale riguarda autonomi e professionisti che versano i contributi alle casse INPS oppure agli enti di previdenza di categoria. Ai professionisti iscritti agli enti di previdenza privata verrà destinata una quota specifica delle risorse, e un decreto attuativo ministeriale stabilirà i criteri di ripartizione. Sono esonerati dal pagamento dei contributi previdenziali anche medici, infermieri e gli altri professionisti e operatori della sanità di cui alla legge 3/2018, già collocati in quiescenza e assunti o richiamati in servizio per l’emergenza derivante dalla diffusione del COVID-19.
Come indicato sopra, il beneficio è rivolto a coloro professionisti e lavoratori autonomi, che abbiano avuto compensi 2019 non superiori a 50mila euro e che nel 2020 abbiano riportato o subito una perdita di fatturato negli introiti pari almeno al 33%. Sono esclusi dall’esonero i premi INAIL, Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (INAIL).
Risorse
Sono stati stanziati degli importi importanti che andranno su un apposito fondo; tali risorse ammontano p a 1 miliardo che la Manovra destina al fondo rappresentano come detto anche il limite di spesa, e nel caso in cui emerga il verificarsi di scostamenti, anche in via prospettica, non sono adottati altri provvedimenti di concessione dell’esonero. Il monitoraggio viene effettuato dagli enti previdenziali e periodicamente comunicato al ministero del Lavoro.
Si sottolinea che la misura sopra descritta fa parte di un pacchetto destinato ai lavoratori autonomi che contiene, anche fra le altre cose, anche l’introduzione in via sperimentale, per tre anni, di uno specifico ammortizzatore sociale versato dall’INPS (l’ISCRO).
Michele Minardi