BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – “E’ un suicidio ambientale, sociale, politico e industriale”. Lo ha detto il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini durante il Consiglio Ue Trasporti in corso a Bruxelles. L’occasione è stata il confronto sul futuro dell’automotive.
Il ministro ha ricordato la proposta italiana di novembre con Repubblica Ceca, Bulgaria, Polonia, Romania e Slovacchia, cioè cambiare i piani di Bruxelles (100% elettrico dal 2035) e trovare un equilibrio tra competitività e ambizione climatica: “Se non cambiamo rapidamente, nei prossimi mesi avremo grossi problemi in tutte le città europee per le grandi tensioni sociali derivate dalla crisi dell’industria automobilistica”.
E ha paventato il suicidio del Vecchio Continente, per favorire l’elettrico cinese. Sono temi, questi, che Salvini aveva già anticipato ieri al nuovo commissario ai Trasporti Apostolos Tzitzikostas e che intende ribadire in tutti i bilaterali già programmati oggi con alcuni Paesi del Nord: Danimarca e Svezia, mentre la Francia pare non rinunci all’obiettivo. Poi la conclusione: “Non siamo più soli nella battaglia a difesa del lavoro italiano ed europeo, ma ci sono ancora troppi Paesi che per ideologia, arroganza o ignoranza, rischiano di distruggere l’industria dei motori a vantaggio della Cina. La Francia prima di tutti”.
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