È stata una grande festa, quella per i 101 anni di Ca’ Rotta a Trisobbio, Azienda Agricola della presidente provinciale Cia Daniela Ferrando che prosegue la storia dell’azienda di famiglia.
Cia Alessandria ha invitato autorità ed esperti, oltre ai dirigenti e tutti i funzionari di Cia Asti con cui si è condiviso il momento, per fare alcune considerazioni sull’andamento delle produzioni di Ca’ Rotta (miele e nocciole), ma anche per festeggiare l’avvenimento aziendale. Tra gli ospiti, anche il presidente nazionale Cia Cristiano Fini, il sindaco di Trisobbio Marco Comaschi, l’assessore regionale Enrico Bussalino, il presidente dell’Enoteca Regionale di Ovada e del Monferrato Mario Arosio. Tra i relatori del talk: Michele Tagliabue di Aspromiele e Lorenzo Traversa presidente Consorzio Tutela Nocciola IGP, Valentina Natali consulente tecnico Cia e Gabriele Carenini presidente Cia Piemonte.
È stata inaugurata una casetta per apiterapia, una struttura in legno dove sarà possibile ascoltare, annusare e ammirare da molto vicino, in totale sicurezza ,il lavoro delle api, con Daniela Ferrando che ha aperto l’arnia per mostrare api, fuchi e regina.
Per l’occasione è stata anche allestita una mostra fotografica divisa in tre sezioni: storia famigliare, vita agreste e documenti dell’epoca, per far rivivere la vita contadina dell’ultimo secolo, anche da un punto di vista burocratico e fiscale. La curiosità di Ca’ Rotta è che è stata acquistata anche grazie al contributo economico di Rosa Marenco (che infatti figura nell’atto di acquisto della cascina, come documentato in mostra, fatto molto inusuale per una donna all’epoca) con il guadagno per il servizio di balia prestato alla Casa Reale, per avere allevato il principe Amedeo duca d’Aosta, e in altre famiglie nobili del tempo.
Due trattori storici ancora funzionanti, Landini Testa Calda e Orsi, sono stati esposti e movimentati, appassionando i curiosi e i più esperti di agricoltura. Ca’ Rotta guarda ai prossimi 100 anni e aspetta i visitatori in azienda, anche per l’acquisto di miele nello spaccio aziendale.